
A Messina è arrivato il carrozzone del Ponte. Matteo Salvini, in perfetta modalità campagna elettorale permanente, ha fatto tappa in riva allo Stretto per promettere, ancora una volta, che “i cantieri partiranno in estate”. La Sicilia, a suo dire, sarà presto “unita all’Europa”. Ma per ora resta unita più che altro a slogan, rendering e dichiarazioni da palco.
Nell’attesa di vedere betoniere e gru, si è però visto di tutto: manifesti, giacche blu, sorrisi istituzionali e un nutrito gruppo di No Ponte che ha accolto il ministro con cori poco entusiasti. I manifestanti, come sempre armati di buon senso e pazienza, hanno ricordato che forse – prima del ponte dei sogni – sarebbe il caso di sistemare le strade, i treni e magari pure i traghetti.
Intanto, mentre il ministro gira l’Italia a suon di conferenze stampa, la magistratura continua il suo lavoro. Secondo il manifesto, le indagini sulla maxi opera non si sono fermate e proseguono con discrezione ma determinazione. Si indaga su procedure, tempistiche, valutazioni ambientali e tutto il corredo di burocrazia che solitamente accompagna i “grandi annunci” .