Quattro indagati per la morte della piccola Elisa

La città è ancora sotto shock per la tragedia avvenuta lunedì scorso nel rione di Santa Lucia Sopra Contesse, dove una donna di 41 anni si è lanciata dal balcone del primo piano con in braccio la figlia Elisa, di appena tre mesi. La piccola è deceduta poche ore dopo il ricovero in ospedale, mentre la madre è tuttora in gravi condizioni, ricoverata nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico di Messina, con prognosi riservata e probabilmente ignara della morte della figlia.

Le indagini e gli indagati

La Procura di Messina ha aperto un’inchiesta e, come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati quattro persone. L’obiettivo è chiarire le responsabilità e la dinamica dei fatti, ancora oggetto di accertamenti da parte della polizia scientifica e della squadra mobile145.

  • La madre di Elisa è indagata per omicidio volontario, ipotesi che prende corpo alla luce di una possibile depressione post partum di cui la donna soffriva secondo le prime ricostruzioni.

  • Gli altri tre indagati sono il padre della bambina, lo psichiatra che aveva in cura la donna e il medico di base. Per loro, l’ipotesi di reato è omicidio colposo in relazione a possibili omissioni nel percorso di assistenza e monitoraggio della giovane madre.

La dinamica dei fatti

Secondo quanto emerso, la donna avrebbe raggiunto il primo piano dello stabile – pur vivendo con la famiglia al piano terra – e si sarebbe lanciata da una finestra che dà sul cortile interno, stringendo a sé la neonata. A dare l’allarme è stata una vicina di casa, richiamata dalle urla e dal tonfo improvviso. I soccorsi sono stati immediati: madre e figlia sono state trasportate in codice rosso al Policlinico, ma per Elisa non c’è stato nulla da fare.

Il contesto familiare

La piccola Elisa era la prima figlia della coppia. La madre, casalinga, non aveva altri figli; il padre, 45 anni, lavora in una ditta di cancelli elettronici. Secondo le prime informazioni, la famiglia non presentava particolari criticità, ma si fa sempre più concreta l’ipotesi che la donna fosse affetta da una forma di depressione post partum, condizione che può avere gravi conseguenze se non adeguatamente trattata.

Le prossime mosse

Le indagini proseguono per accertare se si sia trattato di un gesto volontario o di un incidente e per verificare eventuali responsabilità da parte di chi aveva in cura la donna. Gli inquirenti stanno ascoltando testimoni e analizzando la documentazione sanitaria per ricostruire il quadro clinico e familiare che ha preceduto la tragedia. Le forze dell’ordine stanno indagando per capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario della donna che secondo una prima ipotesi sarebbe depressa dopo il parto.

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