
In queste ore la città di Taormina è al centro delle celebrazioni per il settantesimo anniversario della storica Conferenza di Messina, snodo cruciale che nel 1955 avviò il percorso verso i Trattati di Roma e la nascita dell’Unione Europea. L’evento, inserito nel Festival Taobuk, richiama in Sicilia ministri degli Esteri, rappresentanti istituzionali dei 27 Stati membri UE, dei Paesi candidati e delle principali istituzioni europee, sottolineando ancora una volta il ruolo simbolico e strategico dell’isola nel dialogo continentale.
Le celebrazioni, in programma dal 18 al 20 giugno, si snodano tra incontri pubblici, dibattiti, mostre e appuntamenti istituzionali. Il cuore della manifestazione è il San Domenico Palace Hotel di Taormina, ma eventi si tengono anche a Palazzo Zanca di Messina, luoghi storici della Conferenza del 1955. In apertura, la cerimonia ufficiale con i ministri degli Esteri dei Paesi firmatari del rapporto conclusivo della Conferenza, seguita da un concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana al Teatro Antico.
Al centro dei lavori, quattro temi chiave dell’agenda europea: difesa comune, Mediterraneo allargato, relazioni transatlantiche e confini. L’obiettivo dichiarato è rilanciare il dialogo euro-mediterraneo, promuovere pace, crescita e riforme, e guardare con determinazione all’allargamento ai Paesi dei Balcani.
La Conferenza di Messina, svoltasi nel giugno 1955, vide riuniti i sei ministri degli Esteri dei Paesi membri della CECA (Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo) su impulso dell’allora ministro italiano Gaetano Martino. Da quel vertice nacque il processo che avrebbe portato, nel 1957, alla firma dei Trattati di Roma, atto fondativo dell’Unione Europea. La Sicilia, e in particolare le città di Messina e Taormina, furono così teatro di una svolta storica per il continente.
Non sono mancate le polemiche, che hanno accompagnato le celebrazioni fin dalla vigilia. Da una parte, alcune forze politiche e associazioni locali hanno criticato i costi dell’evento e la sua organizzazione, sottolineando come la ricorrenza rischi di trasformarsi in una vetrina autoreferenziale per le istituzioni, più che in un’occasione di reale confronto con la cittadinanza. Dall’altra, non sono mancati interventi critici sull’efficacia dell’Unione Europea nel rispondere alle attuali sfide di sicurezza, migrazioni e disuguaglianze, temi che sono stati al centro dei dibattiti ma che, secondo alcuni osservatori, richiederebbero risposte più concrete e meno retorica.
Il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha sottolineato come il Festival Taobuk e le celebrazioni rappresentino una vetrina di prestigio per la Sicilia e per il dialogo culturale internazionale, mentre il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito il ruolo dell’Italia e della Sicilia nella costruzione di un’Europa più forte e coesa, capace di affrontare le sfide globali solo unita,
Tra gli appuntamenti più attesi, la presentazione in anteprima del cortometraggio “Koinè” di Costanza Quatriglio, che rievoca il senso storico della Conferenza del 1955 attraverso immagini d’archivio, e la mostra “The Legacy of the Messina Conference for Today’s Europe” con documenti e fotografie storiche.
Le celebrazioni, tra memoria e attualità, confermano la centralità della Sicilia nel dibattito europeo, ma rilanciano anche il confronto sulle prospettive future dell’Unione e sulle sue sfide irrisolte.