L’assessora Amata “asservita” a Lady Dragotto: nuovi particolari dall’inchiesta sulla corruzione all’Ars

Le indagini della Procura, basate su intercettazioni della Guardia di Finanza, rivelano presunti episodi di corruzione che coinvolgono l’imprenditrice Marcella Cannariato e l’assessora al Turismo Elvira Amata. Al centro dell’inchiesta vi è l’assunzione del nipote dell’assessora, Tommaso Paolucci, presso la società “A&C Broker” di proprietà della Cannariato, moglie del patron di “Sicily by car” Dragotto.

Intanto dopo l’addio al teatro Massimo, Cannariato lascia gli altri incarichi. Il marito ha dichiarato: “Gliel’ho consigliato io, sono stanco di leggere il mio nome”. Ma sui giornali anche oggi emergono nuovi particolari.

Le intercettazioni mostrano come, il 12 luglio 2023, Marcella Cannariato, Sabrina De Capitani (portavoce di Galvagno) e l’assessora Amata si incontrarono per discutere di un finanziamento di 30.000 euro destinato a un evento della Fondazione Bellisario, di cui Cannariato è rappresentante per la Sicilia. Due giorni dopo, il 14 luglio, l’imprenditrice annunciò all’assessora l’assunzione del nipote. La Finanza sostiene che l’assessora Amata e il suo segretario Giuseppe Martino abbiano “stabilmente asservito le loro funzioni pubbliche agli interessi personali dei Dragotto”.

L’avviso di chiusura delle indagini indica un contratto di sei mesi per Tommaso Paolucci e il pagamento delle spese di alloggio. Sebbene l’assessora Amata abbia espresso preoccupazione riguardo l’ospitalità e il pagamento, l’imprenditrice la rassicurava sul fatto che si stava occupando lei di tutto. Tuttavia, in seguito, la Cannariato ha manifestato irritazione per i costi sostenuti, in particolare i 700 euro mensili per l’affitto. Ha anche cercato di tutelarsi, affermando di non aver mai dichiarato che il nipote lavorasse direttamente per lei, per evitare problemi.

Emergono inoltre dettagli su altri presunti favori, come l’ospitalità gratuita offerta all’assessora in una casa a Palermo, poi trasformata in un contratto di locazione con arretrati da pagare in contanti. Nonostante l’assessora pensasse di non dover pagare, si accordarono per un contratto, con la Finanza che sospetta pagamenti inferiori al dovuto. Anche l’uso di un’auto e buoni benzina per 1100 euro durante la campagna elettorale delle Europee sono stati menzionati, sebbene non siano stati specificamente contestati dai PM.

Le intercettazioni rivelano la chiara percezione di un tornaconto da parte dell’imprenditrice. Marcella Cannariato, parlando con una certa Marina della Fondazione Bellisario, ha affermato: “Il nipote dell’assessora ha iniziato oggi a lavorare nel mio ufficio, quindi tu vuoi che non mi approvino una cosa del genere?”. Ha anche aggiunto, riferendosi al nipote: “Io sono molto amica della zia, molto amica, quindi è chiaro che se io dico al capo di gabinetto ‘Mi serve questo’, lo fanno, lo devono fare, va bene, basta”.

In un’altra conversazione con la segretaria dell’assessora, Valeria Lo Turco, la Cannariato ha espresso il suo dispiacere per i costi, dicendo: “Lei non può dire più niente… e sai perché… perché uno a me suo nipote mi costa un botto, ottocento euro al mese di affitto di camera”. Ha anche mostrato insofferenza quando l’assessora non seguiva appieno le sue richieste, arrivando a dire: “Io non è che mi devo sparare per tenere suo nipote, è già tanto che un ragazzino di niente ti guadagna mille cinquecento euro al mese (…) quindi a me no non lo può dire, perché la scanno viva”.

Nonostante le tensioni, Sabrina De Capitani ha sottolineato come l’assessora Amata fosse sempre molto attenta alle richieste di Marcella Cannariato, a differenza di Galvagno che era meno interessato.

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