Nave Simone Martini a rischio stop: Caronte & Tourist Isole Minori contesta la richiesta di blocco per la vertenza dei marittimi sul vitto a bordo

Caronte & Tourist Isole Minori precisa la propria posizione sulla decisione presa questa mattina dalla Commissione Igiene e Sicurezza di Trapani, con voto contrario del rappresentante di Confitarma, di chiedere al comandante della Capitaneria
di Porto di denegare le spedizioni della nave Simone Martini.
La decisione è collegata alla disdetta da parte delle segreterie regionali dei sindacati
confederali dei trasporti dell’ accordo aziendale che, a fronte della mancata fornitura di vitto in maniera gratuita a bordo delle navi diurne, prevede la corresponsione di una
congrua indennità sostitutiva da parte della compagnia di navigazione. Tale indennità,
dal 2019 fino al dicembre 2024, ha consentito ai marittimi di provvedere autonomamente ai pasti.
A seguito della disdetta da parte dei sindacati – che si inserisce nell’ambito della nota
vertenza ancora in corso – Caronte & Tourist Isole Minori ha sempre sostenuto, e ribadito oggi in sede di commissione, l’ultrattività dell’ accordo, ovvero la non automatica decadenza in assenza di una nuova intesa, come accade usualmente in ambito sindacale per evitare che rimangano non normate parti fondamentale della vita lavorativa.
L’ azienda ha dunque continuato a elargire l’indennità di mensa e il buono pasto ai marittimi e, nelle more, ha ottimizzato i servizi a bordo allestendo su tutte le navi le cosiddette sale pantry (locali, cioè, adibiti al riscaldamento/scongelamento delle vivande), dotando i bar di bordo di pasti precotti di primissima qualità accessibili a prezzo di costo; autorizzando i comandanti a concedere, ove possibile, brevi permessi ai marittimi per provvedere all’acquisto di vitto a terra.
Nello scorso febbraio, in sede di visita periodica, la Commissione Igiene e Sicurezza della
capitaneria di Trapani ha ritenuto che non ci fossero più i presupposti per mantenere la
mancata fornitura di vitto in maniera gratuita in assenza di un accordo che la regolamentasse. Ne è nato un contraddittorio che, a seguito di numerosi passaggi intermedi, è sfociato oggi nel drastico provvedimento richiesto al Comandante del porto.
Allo stesso C.te Cassone, però, Caronte & Tourist Isole Minori ha inviato un’istanza urgente di respingimento della richiesta della Commissione che, a parere della Società, “si è espressa su valutazioni che esulano dal proprio ambito di competenza, sovrapponendosi
indebitamente a prerogative tipiche della contrattazione collettiva e della disciplina del
rapporto di lavoro, su cui la stessa non ha titolo né legittimazione a pronunciarsi”. La
Commissione, avendo dal 2019 al 2024 giudicato sempre idonea la soluzione prevista
dall’accordo integrativo aziendale, oggi “deborda dal proprio ruolo, intervenendo e
giudicando in materie giuslavoristiche, abdicando alla terzietà che dovrebbe essere garantita dalla presidenza affidata a personale della Capitaneria di Porto”.
E dunque, chiosa CTIM, “riteniamo che la soluzione ottimale sia ripristinare il sistema
preesistente, ossia il mantenimento della corresponsione dell’indennità ai marittimi, come previsto dal contratto di secondo livello e dal CCNL, in attesa di una nuova intesa che
subentri alla precedente sulla mancata fornitura gratuita di pasti. Qualora ciò non fosse
possibile – nella certezza che la questione si deciderà nelle sedi opportune – valuteremo
soluzioni alternative che dovranno essere compatibili con la necessità di riduzione dei costi
che i sindacati hanno ben presente”.

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