
Le ultime novità sull’inchiesta per corruzione in Sicilia che coinvolge Elvira Amata, assessora regionale al Turismo, confermano che il suo nome compare tra gli indagati insieme a quello del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gaetano Galvagno, e altri esponenti politici e imprenditori. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palermo, riguarda presunti illeciti nella gestione e spartizione di fondi pubblici per eventi e manifestazioni, con particolare attenzione a incarichi e consulenze assegnati a persone vicine agli indagati.
Nel dettaglio, le informative della Guardia di Finanza hanno raccolto intercettazioni che coinvolgono il segretario particolare di Amata, Giuseppe Martino, e Marcella Cannariato, vicepresidente della Fondazione Dragotto, anche lei indagata. In una delle conversazioni, Cannariato discute con Martino dell’organizzazione di eventi e di un finanziamento di 100.000 euro, sottolineando che l’aiuto richiesto non sarebbe stato “gratis”. Si parla anche di rendicontazione e di manifestazioni da realizzare a Messina, Catania e Palermo.
Un elemento centrale dell’inchiesta è la presunta creazione di un sistema di favori e scambi di utilità, tra cui incarichi e assunzioni, a vantaggio di una rete di persone legate agli indagati. In particolare, emerge la volontà di costituire una fondazione per gestire eventi e finanziamenti pubblici sulla scia della Fondazione Dragotto, con l’obiettivo di espandere il sistema anche a livello nazionale.
Secondo quanto emerge dalle informative della Guardia di Finanza, Amata è indagata per corruzione insieme ad altri esponenti politici e imprenditori. L’indagine ipotizza un sistema di elargizione di finanziamenti pubblici a enti e fondazioni “amiche”, in cambio di utilità personali, tra cui incarichi e assunzioni per persone vicine agli indagati. Tra i casi contestati, spicca l’assunzione del nipote dell’assessora Amata da parte di Marcella Cannariato, vicepresidente della Fondazione Dragotto e anch’essa indagata, nonché la successiva attribuzione di una consulenza da 3.000 euro mensili a Giuseppe Martino, segretario particolare di Amata.
Le intercettazioni documentano rapporti stretti tra lo staff dell’assessora e la vicepresidente della Fondazione, con conversazioni in cui si fa riferimento a “compensi” e “futuri progetti” come “la punta dell’iceberg” di un sistema più ampio di favori. In una delle conversazioni, Cannariato sottolinea che l’aiuto richiesto a Martino per l’organizzazione di eventi “non è gratis”, mentre Amata discute direttamente con Cannariato della gestione di un evento natalizio, oggetto di contestazione anche per il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno.
Elvira Amata, in una breve replica, ha dichiarato di aver ricevuto a gennaio solo la notifica della proroga delle indagini e di non poter aggiungere altro al momento. L’inchiesta resta in fase istruttoria e molte delle conversazioni e dei dettagli sono ancora coperti dal segreto investigativo.
Nel frattempo, la vicenda ha già avuto ripercussioni politiche, come le dimissioni della portavoce di Galvagno, Sabrina De Capitani, anch’essa indagata. L’indagine potrebbe inoltre estendersi oltre la Sicilia, coinvolgendo anche interlocutori a livello nazionale.