
Il Ponte sullo Stretto di Messina, concepito come un’opera di alta tecnologia con oltre 3 km di campata unica, è pensato per ospitare sia traffico stradale che ferroviario, integrandosi con le reti ferroviarie di Calabria e Sicilia e garantendo un collegamento ultraveloce tra le due sponde. In particolare, il ponte prevede due binari ferroviari che dovrebbero permettere il passaggio di circa 200 treni al giorno, collegandosi a infrastrutture ferroviarie e stradali di raccordo dedicate, con un potenziale abbattimento drastico dei tempi di connessione ferroviaria tra Sicilia e continente (da 120-180 minuti a circa 15 minuti).
Tuttavia, la questione chiave è che l’efficacia del ponte dipenderà strettamente dalla qualità e dall’adeguatezza delle infrastrutture ferroviarie interne alla Sicilia, le quali oggi sono ancora largamente a binario unico (circa l’85%) e con molte tratte non elettrificate. Questo rappresenta un grosso ostacolo all’effettiva funzionalità del collegamento ferroviario via ponte, poiché il binario unico limita la capacità, frequenza e velocità dei treni sull’isola, rendendo meno efficiente e più lento il sistema complessivo.
In sostanza, il ponte da solo non basta o addirittura rischia di essere un’infrastruttura inutile se non verrà accompagnato da un profondo ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria interna siciliana, con l’eliminazione del binario unico e l’elettrificazione estesa delle tratte. E le notizie in merito sono risapute anche da chi festeggia il si del Cipess (ministro Salvini in primis): uno dei progetti più attesi è la nuova tratta ferroviaria ad alta velocità Palermo-Catania, parte integrante del piano nazionale di modernizzazione delle infrastrutture e del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della rete TEN-T europea. Tuttavia, a maggio 2025 è stato ufficialmente annunciato che questa tratta non sarà completata entro la scadenza fissata dal PNRR al 30 giugno 2026, per cui non riceverà i fondi europei previsti. Il Governo ha parlato di sostituire le risorse con altri finanziamenti, ma le organizzazioni sindacali e gli osservatori denunciano l’assenza di un piano concreto e di sicurezze sui tempi, lasciando la Sicilia in una situazione di instabilità e rischio di ulteriori ritardi.
Questa connessione tra ponte e rete ferroviaria è essenziale per comprendere quanto l’annuncio agostano del Ministro Salvini sia un’operazione di marketing politico (anche sugli avversari) e non certamente il “via” a dei lavori che ridurrebbero la città ad un cantiere per anni.