MESSINA E LE TESTE DI CALCIO : L’OPINIONE “SPORTIVA” Di CICCIO MANZO

 

E’ inutile girarci attorno.Al bando le ipocrisie e le tanto amate guerriglie tra schieramenti, gruppi imprenditoriali e tifoserie . Creare due pesi contrapposti fra due squadrette di dilettanti finira’ con lo schiacciare l’una o l’altra. E’ quello che avviene a Messina nel nostro mondo di un calcio piccolo piccolo per le categorie di collocazione. Il calcio grande, grande lo abbiamo riposto in cantina. E tutto accadde proprio quando all’estasi per una serie di promozioni e un incredibile anno di serie A si è inventata la tenzone fra Franziani e anti-franziani.

Tutto dopo le prime pioggerelline che nel calcio corrispondono a mancanza di risultati e per taluni assumono le sembianze di catastrofi. Ma forse oggi delle catastrofi dovremmo avere un altro concetto, purtroppo. Cosi’ il muro contro muro di franziana memoria procurò ferite talmente profonde da ridurre tutti i protagonisti in stato di incoscienza. Tutto finisce. Niente iscrizione in serie B, Niente lodo Petrucci,(ripartenza dalla C2) niente di niente. Il tentativo estremo porta il calcio fra i dilettanti attraverso l’intervento di sconosciuti imprenditori romani non eccessivamente portati alle gestioni di aziende in maniera trasparente e serena.

Si va avanti sposando la causa del peggio che l’imprenditoria del centro sud col pallino del calcio potesse esprimere. Il banco sta per saltare completamente .

Un brillante messinese titolare di un’agenzia di servizi Lello Manfredi (anche attorno al mondo del calcio) percepisce l’insofferenza della citta’ di fronte ad una possibile definitiva cancellazione anche dal calcio piccolo piccolo e cerca di salvare il salvabile,cioè il titolo sportivo e la conferma nel campionato di 5^categoria la serie D. Ci riesce con l’aiuto di tanti volenterosi ed appassionati messinesi abbattendo attraverso provvidenziali transazioni parte dei debiti contratti dalle precedenti maldestre gestioni. Quanto basta per intervenire in lega e ottenere l’iscrizione al campionato sul filo di lana. L’entusiasmo per l’iscrizione si mescola con la costruzione di una squadra farcita da sonanti nomi del passato giallorosso e no e dalla direzione tecnica di uomini di calcio da sempre come La Rosa e Salerno. Obiettivo: stravincere il campionato. AHI, AHI che autogol. I Campionati non si stravincono e nemmeno si vincono con i proclami ma con i risultati sul campo.

E sul campo ,nonostante anche l’allenatore sia di prima fascia, i risultati stentano a venire e anche il gioco fa presupporre che la squadra non abbia la tipica struttura di categoria per stravincere. E come sempre accade in questi casi, via l’allenatore, via i tifosi, via l’entusiasmo , prime contestazioni, primi dietrofront della societa’ sui progetti. E se tutto non bastasse dalla lega arriva la mazzata che cancella di colpo tutti i sogni di gloria uno schiaffone da sei punti di penalizzazione( le inadempienze dei precedenti anni pesano ancora) che inducono a guardare in giu’ piuttosto che in su.

Con dignita’ si continua e con dignita’ ci si augura di vedere vincere per mantenere la categoria. A stravincere si penserà in altra occasione. Quando si capira’ che proclami, manifesti, gadget e baldoria mediatica hanno un senso solo dopo che la palla entra in porta…mai prima.

Chi la palla in questi anni l’ha mette spesso in porta e’ un’altra squadra di calcio della città( nell’indigenza non ci facciamo mancare niente) . Sta un gradino sotto di categoria rispetto all’altra compagine e dopo un anno culminato con i play off quest’anno ha preso a macinare punti e con 10vittorie e un pareggio in 11 partite. Tutto sembrerebbe stellare se nello stesso campionato non brillasse un’altra stella il Ragusa, stesso ruolino e stessi punti———ma questa e’ ‘natra storia e ve la racconteremo dopo……

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