“PIZZO” SUGLI APPALTI: RITO ABBREVIATO PER L’IMPRENDITORE BORRELLA, CHIESTA CONDANNA A 2 ANNI E MEZZO

 

Due anni e mezzo di reclusione la richiesta di condanna avanzata dal pubblico ministero Giuseppe Verzera, nei confronti dell’ imprenditore messinese Carlo Borrella, accusato di favoreggiamento aggravato di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta denominata “SISTEMA DUE”,  su un giro di estorsioni ai danni di imprese edili.

Ricordiamo che le indagini partirono proprio dalla denuncia di un imprenditore edile costretto a pagare il pizzo, e portarono alla luce  un complicato sistema di tangenti che i padrini di Cosa Nostra imponevano agli imprenditori che vincevano gare di appalti pubblici nella zona tra Milazzo e Barcellona.  Tra le vicende ricostruite dagli inquirenti anche la richiesta di pizzo da parte di  D’Amico e Calabrese  all’impresa “Mediterranea Costruzioni” impegnata nei lavori di realizzazione del centro commerciale di Milazzo, e il cui titolare versava al clan 10.000 euro a Natale, Pasqua e Ferragosto.

Tra le imprese edili nel mirino del racket anche la Demoter di Borrella, che stava realizzando opere di metanizzazione a S. Lucia del Mela.  Ma Carlo Borrella, ex presidente dell’Ance Messina, l’Associazione dei costruttori, è stato accusato di favoreggiamento per aver negato il versamento delle tangenti. L’imprenditore ha chiesto al gup Giovanni De Marco di essere giudicato con il rito abbreviato; richiesta avanzata da Alfio Giuseppe Castro, oggi collaboratore di giustizia, che faceva da tramite per  le cosche catanesi che avevano rapporti con i clan di Barcellona. Per quest’ultimo il pm ha chiesto tre anni e due mesi, considerate le attenuanti ottenute per la collaborazione.

Chiesto il rinvio a giudizio per altri due imputati: il reggente della cosca dei barcellonesi Carmelo D’Amico e il geometra Biagio Raffa, ex dipendente della Demoter, l’impresa di Borrella. Stralciata invece la posizione di Tindaro Calabrese, considerato il boss dei “Mazzarroti”.

Mercoledì prossimo si attende la decisione del giudice per le indagini preliminari.

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