NEGARONO IL PAGAMENTO DEL PIZZO: CHIUSE LE INDAGINI PER 3 IMPRENDITORI E UN COMMERCIANTE

 

La procura di Messina ha inviato l’avviso di chiusura indagini agli imprenditori edili Nicola e Domenico Pellegrino, già coinvolti nell’inchiesta sul “cemento impoverito”, a Rosario Buscemi e al titolare di un panificio di Faro Superiore, Pasquale Agrillo, per il reato di favoreggiamento: i quattro hanno negato di aver pagato il pizzo al clan di Giostra. Dichiarazioni poi  smentite attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche,  grazie alle quali i carabinieri hanno scoperto che  avevano subito minacce e intimidazioni e avevano versato denaro al boss Giuseppe Mulé, deceduto nel 2010, e al clan di Giostra.

Alcuni di loro in un primo tempo ammisero di aver ricevuto minacce, ma in seguito, dopo alcune intimidazioni, negarono tutto.

 

I più noti alle cronache sono senza dubbio i fratelli Nicola e Domenico Pellegrino, considerati i re del calcestruzzo messinesi  e del movimento terra e ai quali nel luglio 2010 la Dda ha confiscato un patrimonio di oltre 50 milioni di euro nell’ambito dell’operazione Lux,   incentrata sulle modalità che avrebbero consentito ai fratelli di lucrare sul cemento “impoverito” o depotenziato, consolidando una sorta di monopolio nel settore grazie ai loro rapporti mafiosi. I Pellegrino sono, infatti, considerati dagli inquirenti elementi di vertice del clan affiliato alla cosca mafiosa messinese di Giacomo Spartà.

 

 

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