GIOVANE SCOMPARSO A MESSINA, L’APPELLO DI MAMMA ANNA: “NON SO DOVE E CON CHI E’ MIO FIGLIO, CONTINUO A SPERARE CHE TORNI”

E’ furiosa Anna Lanza (nella foto), la madre di Carmelo Santoro, il diciottenne messinese che dallo scorso 7 aprile non ha fatto più rientro nella sua abitazione della zona sud, dove viveva con la madre, il padre, una sorella più grande ed un fratello.

Non è vero che è stato ritrovato – ci dice, smentendo alcune notizie circolate nelle ultime ore – io non so dove sia e continuo ad essere molto preoccupata. Sono riuscita a mettermi in contatto con lui per 30 secondi nella serata di ieri, e mi ha chiesto di non insistere con la ricerca, che altrimenti non si sarebbe fatto più sentire”.

Resta forte la preoccupazione, perché non vi sarebbero motivi di scontro in famiglia. L’ipotesi è che il giovane si sia potuto allontanare per raggiungere una donna a Genova, un amore lontano di cui solo in queste ore la famiglia è venuta a conoscenza.

“Ho tolto le sue foto da fb, ma adesso che la notizia è diventata di pubblico dominio spero che il mio Carmelo non si arrabbi e torni a farsi sentire, perché non so cosa pensare”.

La madre del giovane aveva contattato anche “Chi l’ha visto”, dopo aver sporto denuncia ai carabinieri. Da giorno 7 aprile, non avendo ricevuto alcun cenno, familiari e amici avevano intrapreso la ricerca pubblicando un appello sul social network. Il giovane ha quindi deciso di mettersi in contatto con un messaggio via sms indirizzato alla sorella,  solo scrivendo “sto bene”.  Poi un cenno telefonico alla madre, pochi secondi per chiederle di togliere appelli e foto. Un compromesso che la donna aveva accettato, ma la macchina della comunicazione era già partita, tanto che la donna si è trovata “costretta” suo malgrado a smentire la notizia del ritrovamento. “Quale ritrovamento? – continua mamma Anna – io non so nulla, e se non tornerà a farsi sentire continuerò a cercarlo come posso”.

Le poche parole di Carmelo non sono bastate a rassicuare la donna, che crede che qualcuno lo stia aiutando nella sua fuga. “Spero si faccia sentire di nuovo, ha diciotto anni, e la legge non mi aiuta. Ma spero che comprenda la nostra apprensione. Noi lo aspettiamo.”

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