UN PONTE DELLA MEMORIA TRA SICILIA A CALABRIA, NEL RICORDO DI PEPPINO IMPASTATO

La Sicilia e la Calabria unite nella lotta alla mafia grazie al progetto di un museo diffuso intitolato ‘Un ponte per la memoria’. Un gemellaggio che culminera’ simbolicamente nell’anniversario della morte di Peppino Impastato, ucciso a Cinisi il 9 maggio del 1978. Qui oggi, alle 10.30, è stata posta sul corso principale, davanti alla sede di Casa memoria, la prima pietra della memoria di un percorso intitolato ”I cento pensieri di Peppino”. L’iniziativa coinvolge due luoghi, il museo della ‘Ndrangheta di Reggio Calabria e casa Memoria a Cinisi e si concludera’ nel marzo 2014. Al centro del progetto, finanziato con 250 mila euro da Fondazione con il Sud, la creazione di un museo diffuso con punti della memoria a Cinisi e Reggio Calabria costituiti dalle ”pietre dell’inciampo”, con contenuti e immagini che verranno forniti dagli studenti grazie a un concorso di idee. 

A completare il progetto istallati, tra Cinisi e Reggio Calabria, totem multimediali con informazioni sulle iniziative socio- culturali della citta’ curati da un comitato scientifico, insieme a una portale online che costituira’ una sorta di manuale di contrasto alle mafie, coinvolgendo anche studenti e ricercatori. ”La mafia si serve di apparati simbolici, per questo vogliamo disseminare il territorio di segni – dice Claudio La Camera, coordinatore del museo della ‘Ndrangheta – non a caso molti totem si troveranno in prossimita’ delle parrocchie”.

”I valori morali portati avanti da Peppino sono incarnati da soggetti diversi, cattolici, ambientalisti, socialisti che riconoscono il senso del suo lavoro – afferma Giovanni Impastato, fratello di Peppino – per la prima volta, inoltre, sara’ coinvolto il Comune di Cinisi, e tutto cio’ si riflette sul cartello imponente di associazioni che quest’anno parteciperanno alle manifestazioni”. L’azione cattolica, ieri sera alle 21 ha organizzato una veglia di preghiera a cui partecipera’ don Luigi Ciotti, con la benedizione del cardinale Carlo Maria Martini.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it