UNIME, IL DIBATTITO SUL TEST IN PROFESSIONI SANITARIE E LE “TASSE FANTASMA” SUL WEB

 

Non si placa il dibattito sui famosi test in Professioni Sanitarie. Dopo le prime indiscrezioni, è arrivata la conferma ufficiale: i test apparsi sul web non erano stati fotografati, ma come poteva sembrare evidente a prima vista, erano stati scannerizzati e poi pubblicati su Facebook. La conferma arriva dall’avvocato dello studente, che era stato contattato dalla segreteria dell’Università che aveva minacciato l’esclusione dal corso di laurea. Ma nonostante ciò non si fermano le proteste di chi definisce “troppo facili” i test di quest’anno: questo è confermato dalla media molto più alta rispetto agli scorsi anni. Ma c’è da dire, che i test, se erano facili, lo erano per tutti, quindi non aver raggiunto il punteggio utile è da imputare a se stessi, e non all’Università. 
 
Avevamo parlato negli scorsi giorni anche di quei candidati che avevano riscontrato errori nelle valutazioni di alcune domande, ma a quanto pare, gli errori in più calcolati nei test, deriverebbero da un’errata compilazione del test. Come avviene anche in altri campi, infatti, una “x” messa male sulla risposta, può invalidare la risposta stessa.
 
Ulteriori problemi vengono segnalati dagli studenti in merito alle procedure elettroniche di immatricolazione ed iscrizione. Infatti da ormai una settimana gli studenti trovano difficoltà ad accedere al servizio unimesse3, portale dal quale si accede alla pagina personale dello studente per poter compilare i moduli d’iscrizione e stampare la tassa da pagare. Il sito è andato in tilt per vari giorni, anche se comunque da lunedì la situazione sembra in miglioramento. Problemi anche per quel servizio che dovrebbe permettere agli studenti di poter calcolare il conguaglio da dover pagare durante l’anno: infatti il pulsante “calcola tassa”, c’è ma è come se non ci fosse.
 
Ma come se non bastasse, c’è chi addirittura riesce ad entrare nella propria pagina di unimesse3, ma non trova alcuna tassa da pagare. E’ il caso di Sebastiano M. che si è dovuto recare in segreteria per segnalare la mancata presenza della tassa, aggiunta poi dopo la segnalazione. 
Una tassa che ha sorpreso molti studenti, visto il vertiginoso aumento rispetto all’anno scorso. Da 330 euro circa, si è arrivati a 390 euro. Ma la colpa non è da attribuire all’Ateneo peloritano, che questa  volta non c’entra veramente niente. La tassa è più sostanziosa per via dell’aumento, da parte della Regione Sicilia, della Tassa Regionale, che passa da 85 a 140 euro. (SIMONE INTELISANO)

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