PONTE SULLO STRETTO: UN MILIARDO PER NON FARLO, SECONDO GLI ANALISTI DI MILANO-FINANZE

 

Si potrebbe arrivare a spendere 1 mld, nella peggiore delle ipotesi, per non fare il Ponte sullo Stretto di Messina.

Si tratta, scrive Milano Finanza, di quasi 280 mln per ognuno dei 3,6 chilometri di campate che potrebbero non essere mai realizzate. Questo e’ il conto relativo a quanto gia’ e’ stato speso e quanto potrebbe costare lo stop ai contratti siglati negli anni passati.

Tra questi, in prima fila c’e’ quello con il contraente generale, il consorzio Eurolink guidato da Impregilo e composto anche da Sacyr, Condotte, Cmc, Aci e Ishigawa.

Ma la concessionaria Stretto di Messina, i cui soci sono Anas, Rfi e le Regioni Calabria e Sicilia, ha impegni in essere anche con la societa’ Parsons Trasportation, per i controlli e le verifiche sulla progettazione e realizzazione dell’opera; con il broker assicurativo Marsh, e con il consorzio incaricato del monitoraggio ambientale. Insomma, una bella sfilza di obbligazioni, il cui mancato rispetto potrebbe costare penali salatissime.

Proprio la possibilita’ di dover pagare un conto cosi’ salato e’ tra le ragioni che hanno spinto la concessionaria Stretto di Messina a fare ricorso straordinario al presidente della Repubblica contro la decisione del governo di definanziare il Ponte sullo Stretto, dedicando ad altre opere i quasi 1,3 mld che invece erano gia’ stati assegnati all’opera. 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it