SAPONARA RICORDA GRAZIELLA CAMPAGNA: ARDIZZONE “ISTITUITO DALL’ARS UN PREMIO”, PRESENTE IL SINDACO DI BARCELLONA PG

 

 

Un premio annuale istituito dall’Ars per onorare la memoria di Graziella Campagna. Lo ha annunciato il neo presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, intervenuto questa mattina a Saponara alle celebrazioni per il ventisettesimo anniversario della scomparsa della giovane assassinata dalla mafia.

“Dopo venti anni di processo – ha affermato il presidente Ardizzone – finalmente si è fatta chiarezza su tanti episodi di illegalità che hanno dimostrato, purtroppo, la penetrazione della mafia anche nella provincia di Messina”.

“Per questa ragione sono grato alle forze dell’ordine e ai magistrati che con il loro impegno incessante e quotidiano hanno consentito il sequestro e la confisca di tanti beni posseduti dai mafiosi”, ha concluso Ardizzone.

“L’impegno oltre l’indifferenza” è il tema scelto dalla famiglia di Graziella Campagna, uccisa a 17 anni dalla mafia il 12 dicembre del 1985, affinchè le manifestazioni in sua memoria diventino anche un modo concreto per procedere nella lotta per una sempre maggiore diffusione della cultura della legalità. All’incontro è stata presente anche MariaTeresa Collica, e in tanti hanno sottolineato come sia la prima volta  che un sindaco di Barcellona P.G. risulta essere presente di sua spontanea volontà per ricordare Graziella Campagna.

La manifestazione ha avuto anche il merito di  porre le basi di una più proficua collaborazione tra il mondo della scuola e le Istituzioni per continuare a diffondere la cultura della legalità e promuovere progetti che portino occupazione e diano risposte alle giovani generazioni.

Tra gli  interventi quello dell’attore Alessio Vassallo, tra i protagonisti della fiction “La Vita Rubata” e della scrittrice Catena Fiorello.

La storia di Graziella Campagna è una delle pagine più amare della violenza mafiosa: era una ragazza come tante altre, lavorava in una lavanderia ed un giorno trovó un documento, nella tasca di una camicia di proprietà di un certo “Ing. Cannata”. Il documento riveló che il vero nome dell’uomo era quello di Gerlando Alberti Junior, nipote latitante del Boss Gerlando Alberti Senior, un’informazione che le costerà la vita.

La giovane ragazza fu uccisa con ben cinque colpi d’arma da fuoco, una lupara calibro 12, che sparò da non più di due metri di distanza dalla vittima. Aveva 17 anni.

 

 

 

 

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