EMERGENZA ALLUVIONE: L’APPELLO DEL SINDACO COLLICA PER BARCELLONA, MENTRE SAPONARA SCENDE IN PIAZZA

 

La provincia di Messina è finanziariamente vicina al tracollo, con alti picchi di malessere nelle città colpite dall’alluvione del  22 novembre del 2011. I centri più colpiti furono Saponara, che pagò anche in vite umane, e Barcellona Pozzo di Gotto dove fortunatamente non vi furono vittime, ma centinaia di abitazioni private ed esercizi commerciali furono sconvolti dalla piena.

La popolazione fece del proprio meglio, riuscendo addirittura a sgomberare strade ed edifici prima dell’arrivo della protezione civile cui spettò soprattutto il compito di soccorrere con mezzi di prima necessità chi aveva perso tutto; si liberarono le città dal fango, accatastandolo ai lati delle strade in cumuli alti più di un metro, e si aiutò il più possibile.

Sulla spinta dell’aiuto collettivo, e per non arrendersi al disastro, la gran parte dei commercianti colpiti riuscì nei primi tempi a reagire ricorrendo ai risparmi di una vita oppure a prestiti bancari non agevolati. Ma dopo più di un anno i risparmi sono terminati ed i debiti vanno ad aumentare: se mediamente un negozio su dieci chiuse subito i battenti, oggi la situazione è nettamente peggiorata ed una rapida occhiata fa pensare che la stima precedente sia da triplicare. Troppi i negozi falliti o prossimi alla chiusura, e si tratta di esercizi storici che esistevano da anni e che alimentavano l‘economia dell‘area.

Mentre da Saponara giunge la notizia di 40 imprese fallite e duemila sfollati, a Barcellona si è potuto fare di più per chi ha perso l’abitazione ma si è alle prese con una crisi economica mai vista: le attività chiuse sono sotto gli occhi di tutti, soprattutto (ma non soltanto) lungo le vie Kennedy e Garibaldi che videro in molti punti oltre un metro di fango.

A Barcellona, città fondata 400 anni fa per essere uno snodo commerciale utile all’intera fascia tirrenica, sta fallendo proprio la piccola imprenditoria: le imprese autonome non hanno più i mezzi per lottare, convinte persino di dover amaramente pagare la propria fiducia nell’intervento della Regione. E di recente ecco l’ennesimo tradimento morale: i 15 milioni promessi mesi fa per gli interventi più urgenti sono stati bloccati e saranno disponibili, forse, solo a fine anno.

Per provare a capire qualcosa, riepiloghiamo i vari “aiuti” promessi e mai arrivati. Per prima cosa si parlò di 40 milioni di € in credito agevolato (dunque nessuna donazione, soltanto una serie di prestiti a basso tasso da restituire negli anni) per le piccole e medie aziende già in pregressa situazione di crisi. Questo l’aiuto scaturito da convenzioni tra la Regione e le banche che, però, per disguidi burocratici non è mai giunto; per i privati ed il territorio, invece, il luglio scorso la Regione aveva disposto un intervento emergenziale di 15 milioni. Ma questa somma sarebbe stata “tratta” da uno stanziamento precedentemente concesso alla provincia di Agrigento che da subito, vedendosi privata di 15 dei 20 milioni promessi per la messa in sicurezza del proprio contesto a grave rischio irdogeologico, presentò ricorso, vincendolo: il Tar di Palermo ha bloccato i 15 milioni della discordia.

A questo punto sembra quasi di assistere ad una guerra tra poveri che si tramuta in una guerra tra sindaci consapevoli delle reciproche emergenze ma in dovere di pensare ognuno alla propria città. Agrigento in effetti rischia molto, con le colline adiacenti minacciosamente pronte a slittare verso la città come accaduto a Barcellona quel funesto 22 novembre; Barcellona e Saponara non possono però continuare ad assistere alla chiusura delle proprie attività ed al dolore di chi ancora non ha ricevuto nessun risarcimento per un danno che ha cambiato le vite di molti.

Il sindaco della città del Longano, Maria Teresa Collica, ha inoltrato una lettera di aiuto al Presidente Crocetta mentre i cittadini di Saponara stanno preparandosi a riempire le piazze di Palermo il lunedì prossimo. In conclusione adesso, dopo mesi di silenzio, la “patata bollente” passa al neonato governo regionale cui tutti, impossibilitati ad attendere ulteriormente, chiedono soluzioni. Si riuscirà a tutelare i diritti di tutti? Ci si può rivolgere al Governo Centrale che verrà eletto il prossimo febbraio, confidando in una considerazione maggiore di quello tecnico? Al momento queste sono alcune delle domande senza risposta che si affollano nella mente di chi attende, con un ultimo briciolo di speranza, un aiuto concreto. Di seguito la lettera del Sindaco MariaTeresa Collica al Presidente Crocetta, mentre per chi volesse e potesse esprimere solidarietà agli sfollati di Palermo l’appuntamento è lunedì 28 gennaio a Palermo.

 

“Spett. le Presidente,

    la crisi finanziaria che si protrae da molti anni e che ha avuto nel 2012 il suo terribile picco, rischia di dare il colpo di grazia a moltissime imprese in crisi di liquidità. Nel Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, alla crisi suddetta vanno ad aggiungersi i nefasti effetti dell’alluvione che ha colpito la città il 22 novembre 2011, e che ha messo in ginocchio tante imprese che hanno cessato di esistere o che sono in procinto di farlo.

    Per lenire le difficoltà delle imprese barcellonesi un mese dopo dal verificarsi del suddetto evento l’Assemblea Regionale Siciliana aveva approvato un emendamento che estendeva alle imprese delle aree alluvionate i finanziamenti agevolati previsti dalla L.R. 32/2000 (c.d. Fondo regionale per il commercio), e tale provvedimento era stato salutato con grande favore dalle imprese locali, che potevano così sperare di rimettersi in piedi.

    Purtroppo, a distanza di oltre un anno da quell’evento, e a seguito del passaggio di consegne nella gestione del fondo da Banca Nuova all’Irfis, le pratiche presentate dalle imprese del territorio non sono state finanziate, nonostante le relative istruttorie siano state completate e i fondi siano stati già stanziati. Non poche sono le imprese che non hanno retto l’urto della crisi e hanno dovuto cessare la propria attività o ridurla considerevolmente.

    Le chiedo quindi un suo diretto interessamento affinchè un’agevolazione di tale portata, che ridarebbe fiato all’economia locale in totale crisi di liquidità, possa finalmente trovare una sua piena applicazione, certa che la vicinanza da sempre dimostrata verso le istanze delle imprese siciliane si manifesterà anche questa volta.“  (CARMEN MERLINO)

 

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