RISERVA NATURALE ORIENTATA “CAPO PELORO”, SIGLATO L’IMPORTANTE PROTOCOLLO D’INTESA

Valorizzare la Riserva Naturale Orientata di Capo Peloro e sperimentare al contempo modelli di governance partecipativi del sistema socio-ecologico. Con questi obiettivi, lo scorso 3 agosto, è stato sottoscritto un importante protocollo d’intesa dal commissario straordinario della Provincia regionale di Messina, Filippo Romano, dal sindaco di Messina, Renato Accorinti, dal segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina e presidente della Fondazione Horcynus Orca, Gaetano Giunta, dal docente di Conservazione della natura e delle sue risorse presso il Dipartimento di Scienze biologiche ed ambientale, Antonio Manganaro, dal ricercatore dell’Istituto “IAMC” del CNR, Alessandro Bergamasco, dal direttore dell’ARPA Sicilia – ST di Messina, Antonio Marchese, dal presidente dell’associazione dei molluschicoltori, Pietro Stroscio e dal presidente della società cooperativa “Lago grande Ganzirri s.r.l.”, Antonino Arena.

Si tratta di un progetto di grande rilievo perché mira a potenziare l’area in questione, come si legge nel protocollo d’intesa, “agendo secondo approcci di responsabilità sociale e ambientale (TSR)”. Tale metodologia partecipativa per lo sviluppo locale, denominata appunto TSR, nasce dal lavoro condotto, a partire dal 2002, dalla Rete Europea delle Città e dalle Regioni dell’Economia Sociale REVES, una rete europea di comuni e regioni che attualmente riunisce circa cento membri fra autorità locali e partner dell’economia sociale di tutti i Paesi dell’Unione Europea che intendono sperimentare nuovi modelli di sviluppo locale basati su forme evolute di governance partecipata.

Inoltre, la metodologia TSR punta a favorire i processi di convergenza delle politiche e delle pratiche di imprese, organizzazioni e istituzioni del territorio verso valori, principi e desideri in cui si riconoscono le comunità locali, nel caso in questione, quelle di Ganzirri e di Torre Faro. Ed è proprio dalla ricerca partecipativa condotta nei suddetti territori che sono stati individuati i seguenti principi, nei quali si riconoscono le comunità locali: Coerenza, legalità ed efficienza (per il 77% della popolazione), Responsabilità, cautela e sostenibilità (57%), Creatività e innovazione (60%), Solidarietà sociale, equità e sicurezza (77%), Partecipazione, semplicità e relazionalità (48%), Cura e bellezza (92%), Genius Loci (35%) e infine Autonomia (2%).

Nel concreto, il progetto, all’interno del quale l’esperienza di Messina rappresenta una delle prime importanti sperimentazioni di questo approccio a livello europeo, si occuperà della promozione di forme di economie del territorio, legate alla pesca e alla molluschicoltura, della promozione del turismo educativo dell’area, della valorizzazione degli elementi distintivi del territorio e delle unicità ambientali e storico-culturali e, non ultimo, della promozione della conoscenza degli ecosistemi dell’area attraverso azioni di ricerca scientifica.

Un lavoro impegnativo dunque, per il quale risulterà indispensabile la partecipazione e il contributo attivo di ogni singolo soggetto facente parte del protocollo d’intesa, dalla Provincia regionale, al Comune di Messina e ancora l’ARPA ST di Messina, l’Istituto IAMC del CNR, il Dipartimento di Scienze biologiche e ambientali e la Fondazione di Comunità di Messina insieme alla Fondazione Horcynus Orca, le quali  – si legge nel protocollo – “dovranno promuovere il turismo educativo dell’area, realizzando presso la sede di Capo Peloro un punto informativo, anche sede di laboratori educativi di alta qualità, integrando un sistema wireless per le dirette subacquee audio/video, un archivio scientifico con interfaccia scenografica, un percorso immersivo didattico-artistico sulle unicità ambientali della riserva e un antiquarium archeologico sugli scavi di Capo Peloro. Punto informativo che potrà anche funzionare da centro direzionale per le escursioni etno-antropologiche da svolgersi sui laghi, grazie alla collaborazione dell’Associazione dei molluschicoltori”.  (DEBORA RUNCI)

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