
A Taormina è esplosa una protesta civile e pacifica, ma determinata, guidata dal “Comitato Diritto al Sonno”, nato per difendere un diritto fondamentale spesso ignorato: il riposo notturno dei cittadini, in particolare di chi vive nel centro storico. La scintilla che ha acceso questa battaglia collettiva sono alcune ordinanze comunali, introdotte dall’amministrazione guidata da Cateno De Luca, che impongono a residenti e commercianti di conferire i rifiuti tra l’una e mezza e le cinque del mattino per sette mesi l’anno.
Questa forzatura, unica nel suo genere in Italia, ha sconvolto la vita quotidiana di famiglie, anziani, persone fragili e lavoratori, costretti a interrompere il sonno per adempiere a obblighi assurdi, mentre i mezzi della raccolta proseguono il loro lavoro ben oltre le 7 del mattino, rendendo incomprensibile la necessità di orari così invasivi. Il Comitato ha sottolineato più volte che il sonno non è un favore, ma un diritto sancito da Convenzioni internazionali, dalla Costituzione e da norme sanitarie che tutelano la salute come bene primario.
Il Comitato Diritto al Sonno è nato proprio dal disagio crescente dei residenti del centro storico di Taormina, specie lungo il Corso Umberto, cuore pulsante della città e luogo simbolo della protesta. Dopo aver raccolto centinaia di firme sia cartacee che online con una petizione su Change.org, il movimento ha più volte richiesto un dialogo vero con l’amministrazione comunale, che però ha mantenuto un atteggiamento rigido e spesso scontroso.
Il sindaco Cateno De Luca, ex sindaco di Messina noto per uno stile autoritario e duro, ha più volte ribadito la sua posizione, privilegiando il decoro urbano a scapito della qualità della vita dei cittadini e rispondendo con toni sprezzanti alle proteste: “Il vostro sonno non vale più della mia faccia”, ha dichiarato in una frase che sintetizza benissimo l’atteggiamento poco rispettoso verso i residenti.
Il Comitato ha più volte incontrato il vicesindaco Jonathan Sferra, ottenendo qualche apertura di facciata, ma senza soluzioni concrete. Nel frattempo, dopo il recente voto in Consiglio comunale che ha bocciato senza discussione una mozione per allungare l’orario di conferimento rifiuti e avviare un tavolo di confronto con il Comitato, la protesta non si è affievolita, anzi si è fatta più determinata. I cittadini si definiscono rispettosi delle regole, pagano regolarmente la Tari e chiedono solo di poter vivere con dignità.
Il Comitato chiede a gran voce che si rivedano le ordinanze sindacali, che spesso violano diritti fondamentali riconosciuti a livello nazionale e internazionale. La battaglia del “Diritto al Sonno” a Taormina è diventata un simbolo di difesa della civiltà, della salute e della qualità della vita contro un’amministrazione che, invece di tutelare davvero i cittadini, sembra più interessata a un decoro superficiale e a imposizioni autoritarie.