CALCIO: OTTIMO SECONDO TEMPO, MA L’ACR MESSINA NON VA OLTRE L’1-1 A CHIETI

Chieti-Messina (Arbitro Pasquale Boggi di Salerno)

Termina con un gol a testa la sfida dell’Angelini fra Chieti e Messina. Le due squadre giocano un tempo per parte: bene nella prima frazione i padroni di casa che colpiscono proprio sullo scadere a causa di una sciagura difensiva dei giallorossi, meritevoli, nel secondo tempo, di agguantare il pareggio grazie ad una prestazione sorniona. Non dormirà sonni tranquilli Giorgio Corona che con il suo errore dal penalty condanna al rammarico il Messina ed il suo tecnico Catalano, il quale può essere comunque soddisfatto per i progressi mostrati nella seconda frazione.

La cronaca. Il Messina scende in campo con lo stesso modulo adottato contro il Poggibonsi, ovvero il 3-5-2: Lagomarsini i porta, linea difensiva composta da Cucinotta, Ignoffo  e  De Bode, centrocampo con Piovi, Bucolo e Guadalupi, Scoponi e Guerriera sugli esterni, Chiaria e Ferreira in avanti. Indisponibili Silvestri, Bolzan, Parachì e Maiorano, mentre a sorpresa Corona siede in panchina per scelta tecnica. Il Chieti schiera  Robertiello, Di Filippo, Turi , Borgese ,Terrenzio, Daleno, Guitto ,De Giorgi, Guidone, Berardino e Cinque. L’approccio dei giallorossi è morbido e a creare la prima occasione da gol sono i nero-verdi che al 12’ vanno vicini al gol con Guidone, abile nello scattare sul filo del fuorigioco, meno bravo a tu per tu con Lagomarsini. La risposta del Messina arriva al 17’ con il sinistro di Ferreira neutralizzato in tuffo da Robertiello. Al 20’ ancora Guidone impensierisce Lagomarsini che para in due tempi e un minuto dopo ci riprova Cinque di testa, con l’estremo milanese sempre attento. Il Chieti domina il primo tempo, mostrando rabbia agonistica e un pressing asfissiante ed il gol del vantaggio arriva al 45’, quando sul retropassaggio di Guadalupi indirizzato a Cucinotta si insinua Guidone, poi atterrato fallosamente con un ancata da Scoponi in area da rigore: realizzazione dello stesso attaccante e primo tempo che si conclude con le veementi proteste di Ignoffo, che costano al capitano il giallo.

Nella ripresa Catalano opera subito due cambi: fuori i due argentini Scoponi e Piovi che lasciano rispettivamente il posto a Quintoni e Corona. I secondi quarantacinque minuti sono tutti di stampo giallorosso e al 53’ Ferreira ruba palla a Turi sulla destra, lasciando partire un tiro di poco alto sulla traversa. Lo stesso Turi al 60’ esce per D’Ascoli. Al 69’ Corona non impatta bene sul cross di Ferreira, mentre tre minuti dopo De Bode si presenta perfettamente all’appuntamento con il cross di Quintoni, spedendo di un soffio alto il suo colpo testa. Il Messina gioca bene e meriterebbe il pareggio, così Catalano a quindici minuti dalla fine le prova tutte e butta dentro Lasagna al posto di Guerriera: adesso i peloritani contano cinque attaccanti in campo. Nel frattempo Della Penna rileva Borgese per il Chieti. Al 78’ Guadalupi calcia angolato ma debole, due minuti dopo Corona di potenza manda alto, mentre all’ 81’ Chiaria finalizza un’ottima azione insaccando di testa sul cross di Ferreira. Neanche il tempo di festeggiare il pareggio che già tre minuti dopo l’autore dell’assist dell’1-1 si guadagna il calcio di rigore che potrebbe ribaltare il risultato, ma Corona sbaglia e getta alle ortiche l’occasione da tre punti. I ragazzi di Catalano non si abbattono e provano ancora a siglare la rete del 2-1: nel rocambolesco finale, prima Lasagna viene murato da Terrenzio, poi ne Chiaria ne Ferreira, un minuto dopo, riescono a ribadire in rete un insidiosissimo tiro cross di Bucolo. Prima del triplice fischio, rosso per De Bode, costretto al fallaccio su Cinque che si stava immolando in porta. Termina così il match.

Domenica prossima “big match” al S.Filippo, dove l’Acr ospiterà il Cosenza in quello che sarà un incontro caldissimo, per la recente rivalità e soprattutto per la necessità di far punti da parte dei peloritani. Lo scorso anno 12.000 spettatori accolsero i calabresi, uno spettacolo difficile da ripetere fra una settimana, nella speranza che comunque un buon numero di spettatori sostengano una squadra (ed un tecnico) che sta dimostrando di voler crescere, aspettando solo la partita della svolta per uscire fuori da questo difficile momento e raddrizzare la stagione. (ROBERTO FAZIO)

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