A PALAZZO ZANCA TORNA CALABRO’: PORTAVOCE DEI DEMOCRAT PER DISCUTERE DI BILANCIO E…DI TV!

Conferenza stampa del candidato sindaco Felice Calabrò stamane a Palazzo Zanca. Voi direte “ma come? Le amministrative sono già avvenute in giugno!”. Assolutamente sì ma non sarebbe esatto presentare l’incontro di stamattina in modo diverso da così. Si avvicina la data dicembrina, stallo di partenza per una nuova Odissea animata da ricorsi e, c’è da giurare, controricorsi e, onestamente, sembra ci si stia preparando per il passaggio di testimone. L’esito di questa vicenda è tutt’altro che scontato e chi di dovere si porta avanti col lavoro. L’avvocato democratico, come già avvenuto qualche settimana fa, risulta essere il vero protagonista dell’incontro: è lui a gestire quello che presto si rivela un vero e proprio dibattito con la stampa, rea d’aver mal veicolato ruolo e posizione di alcuni dei 29 consiglieri che oggi sono qui rappresentati dai propri capigruppo. Insomma, stando a quanto sostenuto da qualcuno, i giornalisti non avrebbero evidenziato a sufficienza la grande assunzione di responsabilità di chi, col naso turato, ha approvato la delibera sulla Tares. Ma è vero anche non sarebbe stato giusto aver descritto come dei Ponzio Pilato i consiglieri de Il Megafono che si sono astenuti dall’esprimersi, abbandonando l’Aula in sede di votazione. Insomma, comunque la si metta i giornalisti hanno sbagliato.

Ed è stata proprio una rappresentante della categoria sotto “processo” ad aver ospitato nel suo agorà televisivo il confronto durante il quale sarebbe emerso il dato sconcertanteavremmo potuto restare a regime Tarsu … forse!

Insomma dopo settimane di dibattiti in seduta, commissioni e confronti, emendamenti e chi più ne ha più ne metta, c’è voluto un confronto moderato da Gisella Cicciò, in diretta televisiva, per riaprire le porte a possibilità, sfuggite fino a quel momento ai membri dei gruppi del centro-sinistra e Udc? Parrebbe di sì.

Andiamo ai fatti, ufficialmente l’incontro avrebbe dovuto avere per oggetto le politiche di bilancio del Comune di Messina ma si fa presto ad approdare all’argomento Tares. Legalità, trasparenza e partecipazione sarebbero i cardini su cui si è fondata la campagna di CMdB e del sindaco Accorinti ma, stando ad una disamina dei fatti operata dai democrat e gli scudocrociati non si sarebbe rispettato alcuno dei principi “sbandierati”, secondo quello che potremmo definire il “portavoce” Felice Calabrò.

Non sono mancati gli interventi dei capigruppo e i rappresentanti delle forze in consiglio, da David a Rizzo a De Leo, che hanno esposto la propria posizione, dopo aver ovviamente ringraziato il loro candidato sindaco (espressione usata da qualcuno dei relatori, che fa molto “siamo di nuovo in campagna elettorale”) per “l’opportunità di essere qui oggi”. Ma non era una conferenza stampa indetta dai consiglieri?

Ebbene la presenza dell’ex membro del consesso è sintomo di una leadership che oggi viene ribadita con sempre più forza e che comunque appariva di per sé palese (e di solito è un bene che una coalizione si riconosca in modo unanime in un leader).

Si parla ancora di default, di atti di responsabilità e di bilanci non ancora approvati. E’ forte e palese il timore di dover fronteggiare in extremis delibere di giunta senza vi sia il tempo materiale per valutarne attentamente i contenuti in modo appropriato.

Il 30 novembre si avvicina: tra meno di 5 giorni scadrà il termine ultimo per approvare il previsionale 2013 ed è evidente che già di per sé sia un nonsense clamoroso discutere un preventivo a fine anno. Tolto ciò, si chiarisce l’assoluta mancanza di disponibilità dei presenti ad accettare inermi e taciti gli atti che arriveranno dalle stanze della giunta. “Non hanno capito che questa coalizione è composta da persone che hanno una maturità politica tale per cui non vogliono essere ostaggio dell’ amministrazione”, commenta la cons. Amata (Dr).

Sulla Tares sono state assunte varie posizioni, tutte legittime”, specifica il “portavoce” che ribadisce come durante una trasmissione tv siano “emerse novità”.

 David (Pd) commenta: “desidero passi un messaggio: stiamo sostenendo l’amministrazione con impegno ma questo non li autorizza ad alzare la posta in gioco.Non intendiamo votare delibere giunte all’ultimo momento anche perché, a ben guardare, quelle già esitate non sono mai state esatte”, commenta il capogruppo dei democratici che, per un momento, ha anche una crisi d’identità, tanto da chiamar “capogruppo” il vicino di sedia Calabrò. Lapsus o defaillance? “Il tariffario va rivisto, concordato, non possiamo dare appesantimenti alle famiglie”, conclude giustamente. Quando però si fa notare l’esistenza di un’evasione pari almeno a 15 milioni di euro, è proprio il padrone di casa (perché Calabrò è il reale ospite di oggi) a rispondere che non si può sempre usare come escamotage la questione evasione come fanno i governativi per evitare di dar risposte ai problemi. (Ah, no?)

Se andiamo a ritroso, l’ opinione pubblica era preoccupata di eventuali preconcetti del consiglio verso l’ amministrazione”, interviene Rizzo (Udc) “e pensare che doveva sollevare sotto tutti i punti di vista il Comune”. Ecco la famosa bacchetta magica degli accorintiani, smarrita a fine giugno…

Mi ritrovo ad aver svolto un ruolo nell’ interesse della città che mi ha conferito responsabilità. Dall’altra parte-e sottolinea altra parte- non abbiamo avuto segnali di costruttività dei rapporti”.

Il consigliere dell’Udc prosegue “ho fatto una ricerca che ha avuto come spunto la Tares:in altri posti è stato presentato congiuntamente il piano tariffario a noi hanno detto che prima andava presentato il regolamento invece. Scopriamo che del piano tariffario l’ amministrazione era in possesso ad ottobre e questo mi ha ferito molto. Ho anche chiesto se la via della Tares fosse l’ unicapercorribile e mi si dice una cosa, alla giornalista in tv invece se ne dice un’altra!”, procede. E forse sarebbe il caso di riflettere su questo punto perché se i consiglieri hanno davvero bisogno di essere illuminati dal sapere della stampa che tanto è stata demonizzata in certi momenti-compreso oggi-, probabilmente al prossimo giro sarà meglio invertire i ruoli e lasciare che ad approvare i bilanci siano le penne cittadine piuttosto che i membri che ora, seduti in consiglio, scoprono “l’apparir del vero” grazie ad un forum su Rtp. (provocazione fine a se stessa!)

Dicevamo, dunque: legalità, trasparenza e partecipazione, ecco le parole chiave dell’incontro di oggi in aula consiliare. Questi gli elementi tanto vantati nei propri piani futuri dagli allora candidati di Cambiamo Messina dal Basso ed evidentemente non riscontrati in quasi 5 mesi di lavoro, secondo Calabrò e co.

 

Sulle perplessità e le preoccupazioni relative alle tempistiche di presa visione delle proposte di delibera e di bilanci va, a tutti e quaranta i consiglieri, la più assoluta comprensione e il ragionamento non fa una grinza; certo è che, a questo punto, dobbiamo sperare sia una volenterosa redazione giornalistica a fare emergere eventuali falle prima che i bilanci siano approvati (finanche col naso tappato e di cattiva voglia) dal consiglio, ond’evitare ce ne si accorga solo a posteriori, come in questo caso. Ma niente suona nuovo alle orecchie di chi ascolta: chissà in quanti ricordano le dichiarazioni di quell’ex consigliere che alla stessa emittente sopracitata ebbe a commentare in tempi non sospetti: “dissesto? E noi come potevamo saperlo? Siamo consiglieri, non abbiamo le competenze per sapere se il bilancio va bene o meno”.

Non faremo il nome di suddetto signore, giacché le registrazioni video dopo un tot di tempo possono venir distrutte ma confidiamo nella memoria elefantiaca di qualcuno dei nostri lettori. Vogliamo però rassicurarvi: da mesi l’ex eletto è fuori da Palazzo Zanca ed è tornato alla sua attività lavorativa…che, ringraziando la buona sorte, non ha niente a che vedere con l’ambito economico finanziario, sul quale “non era tenuto ad essere competente”! -forse credeva che i bilanci venissero approvati da altri, che so io, dai giornalisti forse- (ELEONORA URZI’)

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