L’IGINIA, LA NAVE TRAGHETTO PIÙ LONGEVA DELLO STRETTO, VA IN PENSIONE

La nave traghetto più longeva presente nello Stretto di Messina, l’Iginia, tira i remi in barca – è proprio il caso di dirlo – e va in pensione. Si chiude così un pezzetto di storia, l’era delle navi importanti – insieme all’Iginia, anche Reggio, San Francesco di Paola, Sibari e Rosalia – che a partire dagli anni Sessanta del Novecento vennero realizzate con quelle stesse linee destinate a navi di maggior prestigio, con dettagli e arredi che in tempi odierni è impossibile trovare in qualunque altra unità della flotta pubblica o privata.

Il fermo definitivo per l’Iginia arriva dopo quarantaquattro anni di servizio svolto presso le Ferrovie dello Stato. L’imbarcazione – unità gemella delle navi Sibari e Rosalia, demolite da tempo – fu realizzata nel 1969 presso i Cantieri Navali del Tirreno e Riuniti di Ancona e, l’1 ottobre dello stesso anno, entrò in linea nello Stretto di Messina. Alle spalle l’Iginia vanta una carriera nel corso della quale ha trasportato un numero di passeggeri, automezzi e treni impossibile da quantificare e  memorabile, a tal proposito,  fu il suo intervento del 13 aprile 1974, quando trainò a Messina la nave Reggio, arenatasi nella lingua di sabbia sotto Forte San Salvatore a causa di un’avaria.

Nelle ultime settimane, l’Iginia è stata utilizzata come nave di riserva e lo scorso 25 dicembre, nel giorno di Natale, ha attraversato per l’ultima volta lo Stretto, tra Messina e Villa San Giovanni, a fianco delle più moderne Scilla e Logudoro e della nuova arrivata, Messina. (DEBORA RUNCI)

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