GIARDINI NAXOS: UNA BAIA A RISCHIO CEMENTIFICAZIONE, LEGAMBIENTE LANCIA L’ALLARME SUL NUOVO PORTO

Legambiente lancia l’allarme sul futuro della baia di Giardini Naxos, alla vigilia della Conferenza dei Servizi che dovrà esprimere un parere sulla realizzazione del nuovo porto che interessa un area dall’incomparabile valore paesaggistico e culturale, alla luce del ricorso accolto a giugno contro ricorso contro i precedenti pareri favorevoli della Sovrintendenza, ritenuti viziati.

Ad intervenire sulla vicenda il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, che sabato 26 aprile alle 10.30 parteciperà a Giardini, nella sede del Circolo Legambiente Taormina/Alcantara in via Umberto 470, ad una conferenza stampa indetta per parlare  della concezione e delle scelte per il futuro di un territorio che rappresenta uno dei poli turistici più importanti dell’isola, grazie al suo straordinario patrimonio archeologico e alla bellezza del suo paesaggio storico divenuto, con l’immagine della baia di Naxos/Taormina, uno dei simboli della Sicilia nel mondo.

Bellezza, patrimonio archeologico ed economia turistica che, secondo Legambiente, rischiano ora di essere irrimediabilmente devastati da una degradante manovra di speculazione edilizia, piuttosto che puntare sulla valorizzazione del paesaggio naturale come prima risorsa per lo sviluppo turistico.

L’associazione ambientalista teme che nella baia venga approvato un progetto che prevede la costruzione di abnormi fabbricati commerciali, assolutamente sproporzionati con le attività di un porto, e che cementificando (o rendendo non balneabili) le famose spiagge naxiote, deturperebbe e metterebbe a rischio una preziosa linea di costa in cui erosioni e insabbiamenti sono già ad un livello critico.

Progetto-Porto-Tecnis“Un progetto scandaloso per le sue plurime violazioni dei vincoli paesaggistici ed archeologici – scrive Legambiente – che prevede costruzioni a mare e a terra in un’area di inedificabilità assoluta al confine del Parco archeologico di Naxos, proprio nel sito dove con certezza è stato individuata l’area del porto della prima colonia greca in Sicilia del VIII secolo a.C. con il suo monumentale arsenale del V secolo a.C., recente e importantissima ritrovamento che necessita invece di una adeguata valorizzazione”.

“Non è rispettata la distanza minima, né i vincoli paesaggistici, in un’area di inedificabilità assoluta, in base alla normativa regionale”, spiega anche la direttrice del Parco Archeologico Maria Costanza Lentini,  da tempo contraria al progetto, perché ritiene che il Parco non possa convivere con attività così trafficate. Eppure, per il sindaco Nello Lo Turco, eletto a capo del comune jonico con una lista civica nel maggio 2010, resta l’unica ipotesi possibile: “Fu la Regione anni fa ad investire su quel braccio di terra, oggi è impossibile tornare indietro, a meno che non si abbia il coraggio di smantellare tutto”, spiega al giornalista Alberto Sofia. “Come amministratore non posso certo pretendere 800 mila euro all’anno dalla Regione per sistemare lo stato precario del nostro litorale”, si difende, ricordando anche il rischio di penali. Ribadisce poi come manchi ancora il progetto esecutivo, atteso per giugno: “Per ora si parla soltanto di ipotesi, gli attacchi di Legambiente sono strumentali”.

Gli ambientalisti, basano i propri timori sui “rendering” (le elaborazioni grafiche) del progetto depositati in Comune, nutriti anche da precedenti ben visibili nel resto del comprensorio, come le colline di Taormina, dove la cementificazione prosegue o la valle dell’Alcantara, dove Legambiente segnala il deturpamento in atto costituito dai basamenti di ciclopiche opere residenziali, spacciate per campo da golf (di cui finora non vi è traccia), la cui costruzione è opera della Tecnis SpA, la stessa impresa che ha presentato il progetto per il nuovo porto nella baia di Naxos.

“Altro che opere di completamento, verrà costruito un ecomostro”, spiega Caterina Valentino, presidente del circolo Legambiente Taormina-Alcantara che introdurrà i lavori a cui interverranno, oltre a Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente anche Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente Sicilia e Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia.

Al termine della conferenza stampa è prevista una visita all’area archeologica di Naxos.

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