MESSINAMBIENTE, CIACCI E IV CIRCOSCRIZIONE A COLLOQUIO. OLTRE 10 MILIONI DI EURO PER RISANARE AZIENDA

Il risanamento della società MessinAmbiente scaglionato in tre step. Tre passaggi che implicano investimenti cospicui in altrettante tranche: si parte da 200mila euro, con uno scalone intermedio di 2 milioni, fino all’ultimo grado di 10 milioni di euro. Questa è la prospettiva del Commissario liquidatore della Partecipata, Alessio Ciacci che, ieri pomeriggio nella sede provvisoria della IV Circoscrizione di v. A Saffi, si è confrontato sui temi della gestione rifiuti su istanza del Consiglio.  Ciacci vuole salvare l’Azienda ed è stato assunto da Palazzo Zanca per questa motivazione: fare il possibile per evitare il fallimento con un contratto annuale da 61mila euro (al netto), attorniandosi persino di altri consulenti di sua fiducia. La novità fresca di poche ore è quella dell’esperto emiliano che dovrebbe occuparsi dei rifiuti nocivi e non, derivati da apparecchi tecnologici (Raee). Il liquidatore punta alla raccolta porta a porta che si concretizza nel suo progetto Rifiuti Zero e che ha preso il via dal piccolo comune toscano di Capannori, fino ad approdare con successo a San Francisco. “Adesso – afferma Ciacci -, sempre più centri o metropoli intendono avvalersi di questo metodo gestionale che può cambiare radicalmente il concetto di smaltimento rifiuti. Oggi, in Italia, ci sono 4 milioni di persone che aderiscono a questo percorso. Ma bisogna esporsi e credere nel recupero delle materie prime, trovando risorse economiche che rientreranno nelle casse di MessinAmbiente e potranno essere impiegate per energie alternative”.
“Il cittadino si rivolge al Quartiere in prima battuta – esordisce il presidente circoscrizionale, Francesco Palano Quero – e dobbiamo quindi essere capaci di fornire risposte collaborando tra bracci operativi. E’ indispensabile che ci sia una sinergia tra Enti e quartieri perché solo chi vive il territorio può incoraggiare lo sviluppo di un comune nelle sue specificità ma, soprattutto, nei servizi essenziali quali l’igiene pubblica. Questi servizi non possono non essere funzionanti. Per questo, offriamo la nostra disponibilità ed esperienza dei luoghi per coadiuvare Messinambiente, come abbiamo già pattuito durante la Conferenza dei Presidenti”.
Il discorso propositivo di Quero nasce sia dalla speranza sia dall’impegno che diversi residenti stanno dirottando sulla riorganizzazione di questa città. Si sposa con gli obiettivi di Ciacci di ascoltare le Circoscrizioni anche periodicamente per pianificare strategie che coinvolgono prima gruppi ristretti e poi l’intera collettività. La raccolta porta a porta, per esempio, è partita all’estremo nord e sud ma dovrebbe “dilagarsi ben presto a macchia d’olio, piuttosto che a macchia di leopardo”.

 

Il Piano di sollevamento aziendale e poi rilancio sembra un po’ più chiaro, dopo le rivelazioni fatte proprio in sede consiliare, sui fondi da sfruttare. In pratica, gli step annunciati da Ciacci si avvieranno da subito con i 200mila reperiti direttamente dal budget della Società. “Questo sarà possibile – dice il Commissario – perché siamo riusciti a risparmiare, nel giro di due mesi, 140mila euro dai tagli degli straordinari dei dipendenti, relativi solo ai festivi. Una cifra raggiungibile che dimostra come si possa intervenire sulle spese eccessive del personale. Il secondo step di 2 milioni di euro servirà per l’acquisto di nuovi cassonetti e mezzi per Messinambiente, pensando agli autoarticolati adibiti al trasporto dell’immondizia in discarica. Durante la recente emergenza, abbiamo dovuto noleggiare dei mezzi appositi per conferire i rifiuti fuori dal contesto urbano, con dispendio di maggiori finanze. Una situazione inaccettabile a cui si deve porre rimedio anche con l’aiuto di altre città, attraverso iniziative di solidarietà che possano permettere l’arrivo di veicoli, non necessariamente di prima mano ma in buono stato. Considerando che l’Azienda svolge le attività con mezzi che risalgono al 1998 quando andrebbero rinnovati ogni 5 anni, si può fare più affidamento sulle garanzie di turnover e manutenzione di altri comuni”.
La somma più massiccia ovvero quella da 10 milioni di euro dovrà scaturire da una progettualità a medio-lungo termine che, evidentemente, si otterrà dopo un anno di lavoro sulla raccolta differenziata. Servirà per potenziare il parco automezzi e per soppiantare definitivamente i cassonetti con il porta a porta. “Al momento, circa 295 tonnellate di scarti su 300 tonnellate di rifiuti vengono disperse in discarica – spiega Ciacci -. Occorre ripulire questi scarti per applicare davvero la selezione della nettezza urbana”. Un’altra chicca, emersa ieri nel Consiglio del IV quartiere, è il progetto di un impianto meccanico – biologico che dovrebbe pretrattare il materiale organico affinché si escluda quella mescolanza che danneggia i prodotti riciclabili.
“Abbiamo risolto il problema della discarica di Pace – prosegue il Commissario – dove sono state comprate le vasche di raccolta del pergolato. L’impianto di trasferenza è perfettamente in funzione. Sotto l’inceneritore, è stata installata una pressa per plastica, carta e vetro”. Per le vasche è stato speso circa un migliaio di euro. Ma, per razionalizzare i costi dell’Azienda, bisogna rivedere l’organigramma perché è stato riscontrato un eccessivo utilizzo, superiore alla media. “Preserverò l’organico, come mi è stato chiesto dall’Amministrazione ma sarà fondamentale osservare certi comportamenti scorretti. Sono già scattati provvedimenti disciplinari per alcuni dipendenti, ricordando che, dopo il terzo, c’è il licenziamento. I cittadini non sono esenti dal rispetto del senso civico. Da pochi giorni (da prima dei festivi), il Comune sta dedicando due Vigili urbani per il controllo dei cassonetti, per far sì che gli utenti conferiscano i rifiuti negli orari indicati dalla legge. E’ stata già elevata una ventina di sanzioni”. (MARCELLA RUGGERI)

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