MORTE DEL PICCOLO SALVATORE RIZZO: RINVIATI A GIUDIZIO TRE MEDICI DEL PAPARDO, UNO PROSCIOLTO

Si è conclusa con tre rinvii a giudizio ed un proscioglimento l’udienza preliminare svoltasi davanti al gup del Tribunale di Messina, Monica Marino e che ha visto “protagonisti” quattro medici del reparto di pediatria dell’ospedale Papardo, accusati di omicidio colposo in concorso per la morte del piccolo Salvatore Rizzo di 10 anni. Il decesso è avvenuto il 2 aprile 2012 a seguito di un’ulcera peptica (mai diagnosticata dai sanitari in questione), perforatasi poi nelle ultime ore di vita del bambino – deceduto successivamente al Policlinico Universitario – che ha determinato una peritonite acuta.

I quattro sanitari coinvolti nella vicenda, Anna Concetta Aronica (difesa dall’avv. Salvatore Carrabba), Giuseppe Scimone (difeso dagli avv.ti Alberto Gullino e Antonio Giuffrida), Salvatore Soraci (difeso dall’avv. Letterio Arena) e Silvia Santoro (difesa dall’avv. Maristella Bossa), hanno avuto in cura il piccolo Salvatore (dal 29 marzo 2012 all’1 aprile) nei quattro giorni di ricovero che ne hanno preceduto la morte.

Durante la lunga e complessa udienza preliminare davanti alla dott.ssa Marino i legali hanno ripercorso nel dettaglio l’iter clinico-sanitario di Salvatore Rizzo, dal momento del suo ingresso nel Pronto Soccorso dell’Ospedale Papardo, con successivo ricovero nel reparto di Pediatria e fino alle sue dimissioni, evidenziando le difficoltà e le peculiarità che hanno impedito ai sanitari una tempestiva diagnosi della patologia di cui era affetto il bambino.

PAPARDO2
l’ingresso del Pronto Soccorso dell’Osp.Papardo

Nel procedimento i genitori di Salvatore Rizzo, Letteria Berinato e Francesco Rizzo, costituitisi  parti civili e rappresentate  dall’avv. Ettore Cappuccio e Fortunato Panella hanno chiesto la citazione del responsabile civile, l’Azienda Ospedaliera Papardo Piemonte, che ha effettuato la propria costituzione per mezzo del difensore Avv. Pietro Recupero.

Dopo la camera di consiglio, durata oltre tre ore, il magistrato dell’udienza “filtro” si è pronunciata disponendo il rinvio a giudizio per i dottori Anna Concetta Aronica, Giuseppe Scimone e Salvatore Soraci, mentre è stata prosciolta la dott. Silvia Santoro per non aver commesso il fatto.

In particolare, il difensore della dott.ssa Santoro, avv. Maristella Bossa, ha evidenziato nel proprio circostanziato intervento, la totale assenza di responsabilità a carico della propria assistita nelle ore in cui ha avuto in cura il piccolo Salvatore. Infatti, Silvia Santoro ha disposto il ricovero nel reparto di Pediatria ed ha inoltre prescritto un rx del torace e questo esame è stato ritenuto corretto dai consulenti. Successivamente i risultati degli esami di laboratorio e di quelli strumentali non hanno fatto accesso nel patrimonio cognitivo della dott.ssa Santoro in quanto sono stati formulati diverse ore dopo rispetto alla conclusione del proprio turno di lavoro e quindi la condotta professionale della Santoro non ha concorso al verificarsi della tragica scomparsa del bambino.

L’Ufficio di Procura, rappresentato in aula dalla dott.ssa Roberta La Speme, aveva anche richiesto il rinvio a giudizio per i quattro imputati per un secondo capo di accusa, consistente nel concorso per falso ideologico in cartella clinica, per delle presunte omissioni nel diario clinico del minore, in quanto non sarebbero stati i indicati i nominativi del medico che di volta in volta visitava il paziente, gli orari di osservazione e le terapie praticate.

Per tale capo di imputazione il giudice Marino ha dichiarato il non luogo a procedere per tutti e quattro i medici in quanto la difesa della dottoressa Santoro, ha prodotto in udienza una copiosa documentazione, tra cui gli estratti dei log di tracciabilità di scrittura della cartella clinica in formato elettronico, per cui gli orari di compilazione erano desumibili in base ai turni lavorativi dei sanitari, così come erano state indicate, seppur in modo superficiale, le terapie e le condizioni del piccolo Salvatore Rizzo.

Per i tre pediatri dell’ospedale Papardo, il processo avrà inizio il prossimo 24 novembre e si svolgerà davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale. (CHIARA CHIRIELEISON)

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it