ECCO IL DOCUMENTO CON CUI PALAZZO ZANCA PROVA A CHIUDERE LE PORTE IN FACCIA AI TIR

Detto fatto, o almeno in parte. La delibera vera e propria, con valore di esecutività immediata non è giunta da Palazzo Zanca; al suo posto, venerdì pomeriggio, dopo una riunione dell’Esecutivo, si è “partorito” il già tanto discusso atto di indirizzo politico che dovrebbe mettere un punto (provvisoriamente) alla querelle Amministrazione vs Cartour.

Dopo il tira e molla tra i Franza (e tutto il cocuzzaro) da una parte e Renato Accorinti (e gli antitir duri e puri) dall’altra e dopo il risaputo “non un passo indietro” degli armatori circa la faccenda orari delle navi che affrontano la tratta Messina – Salerno, il pacifista primo cittadino ha deciso di combattere la battaglia usando le armi proprie di un sindaco. Dal 21 luglio dunque sarà impedito il passaggio dei mezzi pesanti lungo le vie La Farina, Campo delle vettovaglie, Rizzo e Vittorio Emanuele II “per elevare la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale a difesa dei diritti e dell’incolumità dei cittadini”, come si legge nel documento ufficiale.

Resta un passaggio che viene precisato nell’atto di deliberazione, quello che risponde alle domande “come, quando e perché”! Ad ovviare e fornire risposte ai quesiti entro i prossimi giorni sarà il dirigente del dipartimento Viabilità, l’ingegner Mario Pizzino. A lui spetterà “adottare apposito provvedimento dirigenziale, ai sensi del Codice della Strada, che dia attuazione, con decorrenza 21/07/2014, al predetto indirizzo politico, armonizzandolo con l’attuale vigente regolamentazione della circolazione stradale e tenendo conto della necessità di rendere comunque possibile, nell’arco delle 24 ore, la circolazione dei mezzi pesanti nelle vie indicate in premessa per consentire a detti veicoli il raggiungimento del molo Norimberga e il deflusso da questo”. Così, almeno, riporta la delibera.

Un ruolo fondamentale (e qui casca l’asino) sarà poi ricoperto dalla Polizia Municipale, sempre stando al provvedimento in base al quale, si cita testualmente, spetterà al corpo “predisporre apposito servizio continuativo per l’attività di prevenzione e accertamento delle violazioni ai suddetti provvedimenti che verranno adottati dal Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità a seguito del presente atto di indirizzo politico”. In realtà quest’ultima nota è un po’ preoccupante dati i pregressi.

La puntualizzazione espressa in chiusura dell’atto è doverosa -spetta sottolineare l’ovvio- e riguarda il carico oneroso che non vi sarà in alcun modo. Cioè questo provvedimento “non comporta riflessi diretti o indiretti sul bilancio dell’Ente e che, pertanto, per esso non occorre il preventivo parere del Dipartimento Servizi Finanziari”.

Pertanto, nell’attesa che l’approdo di Tremestieri sia ultimato, e che si mettano in cantiere i lavori della “strada di collegamento tra il molo Norimberga e il viale Gazzi attraverso la via Don Blasco” per snellire il traffico veicolare nelle vie caotiche sopramenzionate, per il cui appalto è stata individuata la copertura finanziaria e per quale nel giugno scorso (in piena campagna elettorale- dato da non sottovalutare-) è stato siglato il protocollo d’intesa tra Comune di Messina, Presidenza della Regione Siciliana, Rete Ferroviaria Italiana e Autorità Portuale, si è ritenuto “ necessario e opportuno dover formalizzare l’indirizzo politico dell’Amministrazione comunale finalizzato a contrastare il transito indiscriminato di tutti i mezzi pesanti lungo le suddette vie La Farina, Campo delle Vettovaglie, Rizzo e Vittorio Emanuele II, per elevare la sicurezza della circolazione veicolare e pedonale a difesa dei diritti e dell’incolumità dei cittadini”.

Adesso, in buona sostanza, spetterà a Pizzino fare il “lavoro sporco” e mettere i puntini sulle “i” scritte dall’Amministrazione, circondando letteralmente lo sfogo del Cavalcavia, in alcune fasce orarie strategiche, per evitare che ulteriori 80 tir al giorno circa vengano “vomitati” dalla Cartour dentro o fuori dalla città. (@eleonoraurzi)

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