TIR, MINACCIA AUTOTRASPORTATORI IN CONSIGLIO COMUNALE: “BLOCCHEREMO LA CITTA'”

Al vetriolo la seduta aperta di Consiglio comunale tenutasi questa mattina a Palazzo Zanca. Argomento: l’ordinanza dipartimentale che vieta il passaggio dei tir in orari e zone precise, firmata dal dirigente Viabilità del Comune di Messina, Mario Pizzino, su indicazione della giunta. “Ci sono delle discrasie tra l’indirizzo dato dal sindaco e l’atto emesso dal responsabile del dipartimento viabilità”, secondo Nina Lo Presti che invoca la Costituzione: “Se in questi anni si fossero rispettati gli articoli 32 e 41 probabilmente il problema sarebbe stato risolto ben prima dell’arrivo di Renato Accorinti”. La consigliera di Cambiamo Messina dal Basso sottolinea l’errore di non aver preparato un’ordinanza sindacale e, tanto forma quanto sostanza, in quel caso sarebbero state diverse. Infatti solo così la determina sarebbe stata indiscutibile per i colleghi, che lamentano come il Consiglio non sia stato interpellato prima di esitare l’atto.

seduta aperta consiglio comunale sui tir (5)Pertanto è essenziale, a suo avviso, che a questa ordinanza ne faccia seguito una nuova che “chiarisca anche i termini della riscossione degli Ecopass e non solo per quanto attiene il futuro, ma anche con valore retroattivo”. Le obiezioni mosse anche da Alessandro Tinaglia riguardano la pesatura dei mezzi pesanti a cui sarà precluso il transito. “Perché oltre le 7 tonnellate e non 3?”, si chiedono e aggiungono entrambi che “va immediatamente restituita la concessione delle deroghe alla polizia municipale”.

“In più, impariamo ad eliminare il concetto nelle more perché non possiamo partire dall’idea di concedere deroghe. Gli autotrasportatori? Fanno la fila a Tremestieri pazientemente, come pazientemente fanno i cittadini”, conclude la Lo Presti che offre massimo supporto all’operato del primo cittadino.

E proprio il porto a Sud costituisce l’argomento principale di Autorità Portuale e Capitaneria di Porto. Secondo il comandante Antonino Samiani “il sindaco avrebbe potuto dire che non ci sarebbero più stati tir a partire da settembre, allorquando avrebbe potuto emettere un’ordinanza per garantire ciò concretamente”. Samiani non contesta l’obiettivo dell’esecutivo, ma il metodo: “Siamo tutti d’accordo sull’eliminare i tir in città, ma serve un pizzico di buona volontà da parte di tutti e aspettare”.

Per il presidente dell’Authority, Nino De Simone non si tratta di contrapposizioni ma solo di “diversi punti di vista”. “Le autostrade del mare – prosegue – sono un’opportunità, ormai bastava attendere solo due mesi”. Il provvedimento firmato da Pizzino, “pur rientrando nelle competenze comunali”, secondo De Simone, “potrebbe essere lesivo degli interessi pubblici e dei traffici marittimi”.

Emilia Barrile
Emilia Barrile

Da rilevare, per dovere di cronaca, che la decisione della Giunta comunale, poi ratificata dal dirigente Viabilità, è giunta dopo il tentativo fallito di mediare con gli armatori ed è stata dettata da motivi d’urgenza quali la nuova entrata in vigore degli orari della Cartour. Per non parlare del secondo approdo di Tremestieri, ormai morto e sepolto. Se per arrivare a una soluzione definitiva bisognerà attendere che nuovi interventi infrastrutturali siano realizzati o completati, di tempo potrebbe passarne, eccome.

Assenti d’onore il prefetto – benché invitato- e rappresentanti del comitato “La nostra città”, della cui nota pervenuta dà lettura la presidente dell’assemblea, Emilia Barrile.

“Non si tutelano i lavoratori abbassando la testa, non si può utilizzare il ricatto occupazionale dicendo prima che transitano solo 40 tir a corsa e poi dire che a rischio ci sono 150 lavoratori”, afferma il segretario generale dell’Orsa, Mariano Massaro, che annuncia che chiederà l’istituzione di una commissione d’inchiesta perché “tre anni e due mesi per realizzare un porto sono assurdi” e aggiunge che potrebbe nascere il dubbio che il ritardo non sia casuale (giacché potrebbero trarne vantaggio gli armatori). Nessun ricatto è accettabile dunque perché è inammissibile, continua Massaro, che “la città si debba sottomettere ai Franza per salvare dei posti di lavoro”.

Da sinistra, De Simone, Richichi, Samiani, Accorinti, Cacciola
Da sinistra, De Simone, Richichi, Samiani, Accorinti, Cacciola

Toni accesi animano il dibattito e, ad incendiarli ulteriormente, sono gli autotrasportatori, per bocca del presidente della categoria, Giuseppe Richichi: “Noi vogliamo sapere se dobbiamo fare la guerra a quest’Amministrazione”, esordisce. Chiede quali siano gli standard di ecosostenibilità a cui si vuole rispondano i mezzi di trasporto, ma la “disponibilità” non va oltre questo aspetto: “Fate un piano traffico come si deve. Noi ci adegueremo ma non esiste che restiamo fermi dalle 7 alle 21”, chiarisce perentorio, aggiungendo che “da martedì” sono “pronti a bloccare tutto”. Laddove per “tutto”, si intende ovviamente la paralisi della città. Ai modi tutt’altro che pacati dell’ennesimo aut aut destinato ai rappresentanti eletti (tutti, consiglio e sindaco), risponde subito Reset: “Mi sorprende – riprende Tinaglia – che gli autotrasportatori si oppongano ad un’ordinanza che trovo molto morbida. È inaccettabile che i cittadini dopo 40 anni debbano ancora sopportare il ricatto. L’approccio di questi signori, armatori e autotrasportatori, deve essere diverso”.

seduta aperta consiglio comunale sui tir (15)Indisposti in buona parte i consiglieri per non essere stati interpellati dall’Amministrazione prima che l’ordinanza vedesse la luce, ma stavolta, Accorinti, silenzioso ascoltatore durante gli altrui interventi, perde decisamente la pazienza e tuona: “La mia è una battaglia che dura da 40 anni, anni in cui sono stato ogni giorno a combattere sul campo, non alzandomi e facendo un intervento ogni tanto in aula. Non permetto a nessuno di darmi lezioni”. Secondo il sindaco alcuni degli intervenuti “parlano con superficialità; avreste avuto il dovere morale, in questi decenni, di riunirvi milioni di volte. Chi ve l’ha proibito?”, chiede a quanti, in passato, avevano già fatto parte di giunte e consesso municipale.

Durante l’intervento di Accorinti spicca l’indignazione del capogruppo di Forza Italia, Pippo Trischitta, che accusa Accorinti di essere sempre stato un sostenitore dell’Autostrada del Mare e, con fare più concitato del solito, lo accusa di essere stato eletto “anche con i voti di Franza e di Genovese”, prima di lasciare un’aula infuocata come raramente si era visto dal luglio del 2013. “Sono a favore dell’Autostrada del mare; ma il problema è sempre stato da dove partono”, gli risponde un adiratissimo Accorinti; “ed ero da solo all’una di notte a protestare per questo”.

In molti evidenziano l’esigenza di spostare la questione a Roma “finanche a Palazzo Chigi”, come sostenuto anche da Fabrizio Sottile, e questo è uno dei pochi aspetti che mette d’accordo tutti. Scontri violenti tra chi accusa altri di aver fatto poco o male. Botta e risposta tra Cantali e De Leo, per esempio, dopo che il consigliere di Felice per Messina ha denunciato l’inerzia del presidente della Regione, Rosario Crocetta, colpevole di “continuare a prendere in giro i cittadini” in merito all’apertura di via Don Blasco. Impossibile per il capogruppo de Il Megafono di incassare il colpo senza rispondere adeguatamente: “Chi ha responsabilità è il signor sindaco”.

Antonino Samiani
Antonino Samiani

Un sindaco dal quale bisogna avere direttive e risposte. Ne è convinto il capogruppo del Pd, Paolo David.

“Abbiamo sentito parlare di pazienza”, interviene per ultima Daniela Faranda (Ncd), “ebbene la città pazienta da quarant’anni. Non credo si chieda un enorme sacrificio a chi deve aspettare solo venti giorni. Del resto sono questi i tempi di ultimazione dei lavori del porto, no?”.

“Qui muore la gente e non solo sotto le ruote dei tir. Il tasso di tumori è in aumento clamoroso”, sostiene il sindaco, suffragato dalla consigliera Lo Presti che conferma il dato in aumento secondo alcune ricerche la cui fonte non viene precisata. “Cosa dovrei dire – incalza il primo cittadino – ai genitori di Bianca Di Stefano? Signori, dobbiamo fare una battaglia insieme e io, personalmente, non mi tiro indietro! Non sarà questa ordinanza a creare il default delle aziende interessate. Qui gli unici in default siamo noi ed è un dissesto prima di tutto umano e culturale”. (@eleonoraurzi) (@AndreaCastorina)

Foto di Lillo Lo Cascio

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