PROVINCE IN ALTO MARE, ARDIZZONE RECUPERA UNA SCIALUPPA: “APPLICARE LEGGE DELRIO”

Le Province siciliane sono commissariate da oltre un anno, da giugno 2013 per la precisione, ovvero da 15 mesi. La legge di riforma varata dall’Assemblea regionale siciliana e voluta fortemente da Rosario Crocetta, al momento, ha generato solo una paralisi della macchina amministrativa, oltre a privare la popolazione della possibilità di scegliere i propri amministratori. A regnare è l’incertezza. Sia sulla configurazione geopolitica dei nuovi Liberi consorzi di Comuni e delle Città metropolitane che sulle funzioni da assegnare. Una scialuppa di salvataggio, tuttavia, secondo Giovanni Ardizzone (nella foto), potrebbe arrivare dall’attuazione della legge Delrio sulle autonomie locali. Non un ostacolo all’autonomia delle Sicilia, sostiene il presidente dell’Ars, ma una risorsa per sbloccare l’impasse delle Province, o ex tali.

“Raccolgo l’appello lanciato da più parti politiche, ma soprattutto dall’Anci e dai sindacati – afferma l’esponente messinese dell’Udc – per un’applicazione in Sicilia della legge Delrio sulle autonomie locali. Pertanto, all’attenzione della prossima conferenza dei capigruppo all’Ars porterò il relativo disegno di legge”.

“Non credo – continua Ardizzone – che recependo la normativa nazionale sia in gioco l’autonomia della Sicilia, tutt’altro. Con la legge regionale del marzo scorso, infatti, sono già stati già istituiti i Liberi consorzi dei Comuni e le città metropolitane e si attendeva proprio la norma statale in ordine alle funzioni da attribuire loro. Soprattutto per le città metropolitane, che, è opportuno ricordarlo, diventeranno istituzioni concorrenziali per la gestione di aree vaste a livello europeo”.

Il presidente dell’Ars lancia anche un appello ai partiti presenti in Parlamento: “Se mettiamo da parte le divisioni ideologiche e le presunte lesioni statutarie si potrà fare, nell’immediato, un ottimo lavoro che renda chiaro il quadro istituzionale e ordinamentale degli enti locali in Sicilia. Mi auspico che l’Assemblea possa trovare un accordo e procedere celermente, e senza indugi, all’approvazione del relativo disegno di legge”.

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