Video sorveglianza non autorizzata e lavoro nero, raid dei carabinieri: sanzioni per 31.255 euro e un denunciato

Ventinove aziende verificate; 7 lavoratori in nero; un datore di lavoro denunciato per avere utilizzato un impianto audiovisivo privo della prescritta autorizzazione; sanzioni amministrative per complessivi 31.255 euro. Questo il bilancio dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Messina, nell’ambito di servizi finalizzati all’emersione del lavoro “nero” in città e in provincia, nonché alla prevenzione delle cosiddette “morti bianche” e alla salubrità dei luoghi di lavoro, d’intesa con il direttore della Direzione Territoriale del Lavoro di Messina, Venerando Lo Conti, hanno proseguito la vigilanza ispettiva in diversificati settori commerciali e in edilizia, puntando l’attenzione anche sull’uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza.

I militari complessivamente hanno:
– ispezionate 29 aziende e verificate 85 posizioni lavorative;
– scoperto 7 lavoratori del tutto privi di tutela assicurativa e previdenziale, ovvero completamente “in nero”;
– intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale in 3 cantieri edili di pertinenza delle ditte ispezionate, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, avendovi riscontrato, insieme agli Ispettori civili, una percentuale di lavoratori “ in nero” superiore al 20% della forza lavoro presente;
– deferito alla Procura della Repubblica di Messina, un datore di lavoro per aver installato ed utilizzato un impianto audiovisivo privo della prescritta autorizzazione, in violazione dell’art. 4 della Legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori).

Gli imprenditori per ottenere la riapertura delle attività hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni, regolarizzando i dipendenti in nero e versando parte delle sanzioni amministrative per complessi 5.850,00 euro: dovranno, successivamente, versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti. A conclusione delle attività intraprese sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 31.255,00 euro.

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