Sciopero treni, traghetti e Atm. Or.Sa mette sotto scacco i trasporti: “Renzi e Accorinti dovranno ascoltarci”

Trasporto ferroviario a forte scartamento ridotto, traghettamento dimezzato e trasporto pubblico urbano compromesso. Questi i disagi ai quali i cittadini, i pendolari in particolar modo, potrebbero andare incontro domani, 24 ottobre, a causa dello sciopero generale indetto dall’Or.Sa e della concomitante manifestazione nazionale organizzata a Messina, a partire dalle 9, con appuntamento alla stazione marittima.

Lo sciopero ferroviario – come illustrato questa mattina in conferenza stampa da Michele Barresi, responsabile Trasporti per la provincia di Messina – si protrarrà dalle 9 alle 17 e interesserà tutti i treni regionali. In merito a quelli a lunga percorrenza, due quelli per i quali è garantito il traghettamento: l’intercity Palermo – Roma delle 10 e il Palermo – Milano delle 12,57. Saltano l’intercity Palermo – Roma delle 7 e il convoglio corrispondente in partenza da Siracusa. Per quello che attiene alla navigazione dello Stretto da parte di Bluferries, dove i lavoratori aderenti a Or.Sa incroceranno le braccia per tutto l’arco delle 24 ore per via di una concomitante vertenza sindacale, viaggerà solo la Enotria. In merito all’attraversamento veloce, assicurati quali servizi minimi quelli compresi tra le 6 e le 80,30 e tra le 18 e le 20,30.

Il segretario regionale, Mariano Massaro, annuncia che nel corso della manifestazione verrà consegnata al prefetto una lettera da girare al premier, Matteo Renzi. Primo obiettivo nel mirino del sindacato, infatti, è lo Jobs Act con l’abolizione delle tutele dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: “E’ l’ultimo baluardo, se cade anche questo è la fine. Anche perché, quando era sindaco, Renzi sosteneva che non era questo l’ostacolo alla crescita dell’occupazione”. “Le nostre – aggiunge Massaro – non sono posizioni strumentali come quelle dei confederati e il primo ministro dovrà tenerne conto”.

orsa sciopero 24 ottobre 2014Tra i punti contenuti nel documento, “l’abbandono del trasporto ferroviario regionale e a lunga percorrenza, il rifiuto dei 30 milioni di euro al traghettamento veloce dello Stretto, l’improprio sfruttamento delle potenzialità del Cantiere Navale Palumbo, le condizioni di lavoro e il rispetto del ruolo delle guardie giurate, la ricollocazione lavoratori ex Ferrotel”.

La manifestazione prevede anche una tappa a palazzo Zanca. Un tema che, oltre a palazzo del Governo, verrà sottoposto all’attenzione di Renato Accorinti è quello riguardante l’ordinanza anti tir e il conseguente consolidamento del monopolio privato nello Stretto: “Ideologicamente possiamo anche dare il nostro appoggio al sindaco ma, praticamente, senza infrastrutture, non si va da nessuna parte. Ormai ovunque si stanno attrezzando con le autostrade del mare. Catania, per esempio, sta lavorando per bypassare Messina, mentre Tremestieri è ancora catalogato come un porto di emergenza”.

Negli ultimi 45 giorni, da quando è in vigore l’ordinanza, il sindacato ha rilevato che per Bluferries il traffico del gommato pesante si è ridotto del 20%. Per la Caronte&Tourist del 12%. In ogni caso, si è rafforzato il regime di monopolio di quest’ultima tanto che l’Or.Sa ha segnalato la cosa all’Antitrust. Parallelamente, Massaro rende noto che il primo cittadino ha risposto negativamente alla richiesta di aprire una finestra notturna al porto storico a favore di Bluferries: “Ci ha risposto che se lo facesse dovrebbe comportarsi analogamente con gli altri vettori. Che, in realtà, una finestra già la hanno”.

Accanto alla crisi occupazionale nel settore marittimo, ferroviario e dell’indotto – anche sarà oggetto della lettera destinata al presidente del Consiglio dei ministri – in ambito cittadino verranno poste la questioni di MassinAmbiente, dell’Atm, del Teatro Vittorio Emanuele, della sanità cittadina, dei servizi sociali, dell’emergenza abitativa , con la richiesta di accelerare sulla morosità incolpevole.

In merito al trasporto ferroviario, il segretario regionale, Giuseppe Terranova, ricorda come la Sicilia abbia perso 10 treni a lunga percorrenza – “con gravi ripercussioni occupazionali” – e come, per garantire la mobilità, sia necessario velocizzare il servizio e, di conseguenza, accorciare le distanze. Per quanto concerne il contratto di servizio, “i soldi sono fermi in Regione”, conclude, annunciando per domani la partecipazione alla manifestazione da parte di lavoratori del settore “provenienti da Roma, dalla Calabria, dalla Campania”.

Massaro e Barresi preferiscono non sbilanciarsi sull’affluenza: “Dipenderà dalla pioggia”, rileva Massaro, schermendosi. Più spavalda appare la responsabile di Or.Sa Servizi, Francesca Fusco: “La riforma Poletti e lo Jobs Act, con la flessibilità delle mansioni e la fine della contrattazione collettiva, condurranno alla messa in schiavitù dei lavoratori”. Passando all’ambito locale, Fusco pretende risposte dal Comune: “Che fine ha fatto il soggetto pubblico per la gestione dei servizi sociali? Cosa finirà dentro la Multiservizi e che natura giuridica avrà? La mobilità tra le partecipate a che punto è?”. Questi gli interrogativi sollevati accanto a una certezza: “Casa Serena è l’emblema del pressappochismo di questa amministrazione”. (@FabioBonasera)

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