Purghe pentastellari: Saija esplusa e diffidati i membri del Meetup Messina in Movimento, D’Uva “oltre i personalismi, adesso ricompattare la base”

“Vi comunico ufficialmente che sono stata diffidata dal MoVimento 5 stelle ed espulsa senza motivazione. Attivista dal 2007. Grazie mille a tutti”. Cosi finisce l’avventura politica con il movimento di Grillo per Maria Cristina Saija, già candidata sindaco del 2013 e alle europee del maggio 2014, e che su facebook annuncia la decisione comunicata direttamente dall’ufficio legale di Beppe Grillo.

Secondo le informazioni fornite dalla stessa direttamente su internet, la comunicazione è arrivata a tutti i 14 organizzatori del gruppo “Messina in Movimento”, a cui è stato formalizzato di non poter è più utilizzare il “brand” pentastellato.

“Si comunica che tutti i 14 organizer del gruppo meetup “Messina in Movimento”, hanno ricevuto via e-mail una diffida all’utilizzo del logo del M5S da parte dello studio legale Squassi&Montefusco di Milano per conto del sig. Beppe Grillo. Nella comunicazione si legge:

“(…) in riferimento alla propaganda politica e sociale da Voi svolta in qualità di SEDICENTI PORTAVOCE DEGLI ATTIVISTI del Movimento 5 stelle a Messina (…) Vi invito a voler immediatamente cessare l’uso o il riferimento diretto, indiretto o anche solo per allusione al nome o ai marchi di proprietà del sig. Grillo “.
Nella stessa giornata abbiamo potuto appurare l’impossibilità da parte dei singoli organizer del gruppo ad accedere a tutti i siti di riferimento del Movimento 5 Stelle (blog nazionale, sito nazionale e sistema operativo).
“Messina in Movimento” ha operato fin dalla sua costituzione come gruppo di cittadini messinesi liberi, secondo i codici comportamentali del Movimento 5 Stelle riconosciuti dal non-statuto, portandone avanti i principi di partecipazione cittadina, democrazia, collaborazione gratuita fra professionisti per la redazione di disegni di legge, istanze ed emendamenti, diffusione delle attività dei portavoce eletti intervenendo quando necessario, anche con richieste di trasparenza sull’operato di questi.
Non avendo utilizzato il logo del Movimento 5 Stelle ma il nostro logo Messina in Movimento, che al nostro meetup richiama e non avendo mai tratto nessun tipo di vantaggio economico dalle varie iniziative svolte per il Movimento; questa notifica avviene per motivi a noi ad oggi ignoti, nessuna spiegazione reale è stata fornita se non mere allusioni come “sedicenti portavoce degli attivisti del Movimento 5 stelle di Messina” e il fatto che ci saremmo accreditati “come il locale centro di imputazione istituzionale delle attività del Movimento”.”

La scure grillina dunque si è abbattuta sulla Saija e il suo seguito, riportando alla luce una frammentazione del grillini dello Stretto che è sempre rimasta nell’ombra, ma che è nata già all’indomani del voto amministrativo, quando il risultato elettorale a favore di Accorinti palesò il voto riconducibile a quella che potremmo definire “corrente D’uva” e che certamente non favorì la Saija.

Francesco D'Uva
Francesco D’Uva

“In realtà quello che è accaduto a Messina è frutto di una ristrutturazione in atto in tutta Italia – spiega il deputato Francesco D’Uva raggiunto telefonicamente – e mi auguro che si possa ripartire dai meet up con regole più chiare perchè spesso ci siamo ritrovati a fare i conti con attivisti troppo presi da vicende personali e che di fatto hanno lasciato soli i portavoce. Ricompattare la base sarà il prossimo obiettivo”.

“Le modalità sono state rozze, grezze – conclude D’Uva – e il M5S sta lavorando anche per cambiare scelte che potremmo definire discutibili. Ma non ho nulla da dire a Maria Cristina Saija”.

Intanto i giovani espulsi dall’inquisizione di Grillo sono già pronti a reagire. “Queste illazioni sono palesemente false e agiremo di conseguenza se non verranno smentite al più presto – scrive la stessa Saija –  In considerazione del nostro onesto e trasparente lavoro di gruppo meet-up in linea con le azioni del Movimento e riconosciuto da tutti come tale sul territorio per la propria attività di banchetti settimanali (ogni sabato presenti a Piazza Cairoli per 7 mesi in un anno), organizzazione Agorà con portavoce eletti e collaborazione con tutti i meetup siciliani per vari eventi; in questi giorni abbiamo chiesto ufficialmente una celere e pubblica rettifica da parte dei garanti del M5S per non ledere ulteriormente l’immagine del gruppo e dei singoli attivisti, esigendo inoltre spiegazioni sull’impossibilità dei singoli organizer ad accedere ai siti ufficiali del Movimento. Ad oggi siamo ancora in attesa di una risposta ufficiale per comprendere realmente se siamo stati espulsi e con quali motivazioni”.

In effetti già qualche giorno fa il meet up, intervenuto sui servizi sociali, aveva specificato di non parlare a nome del Movimento 5 Stelle, anche se in questo caso il “simbolo” del movimento stesso poteva trarre in inganno, con buona pace della Saija adesso ufficialmente diffidata dall’usare il logo usato dai portavoce del movimento.

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it