Calcio, Lega Pro. Acr Messina: 2014 tra luci ed ombre, il riassunto dell’annata giallorossa

Per i colori giallorossi quello che volge ormai al termine è stato un anno davvero altalenante: gioie e delusioni hanno infatti caratterizzato un 2014 che i tifosi difficilmente dimenticheranno. Se questa controversa annata fosse uno spettacolo teatrale potremmo allora dividerla in tre atti.

Grassadonia
Gianluca Grassadonia

Il primo quello che va da gennaio a giugno: nel girone di ritorno della scorsa stagione, grazie ad un’autentica rivoluzione voluta dai vertici societari, iniziata prima con l’avvento di Gianluca Grassadonia in panchina al posto di Gaetano Catalano e proseguita con un mercato invernale da 20 operazioni circa tra entrate e uscite che regala al tecnico campano una squadra in grado di compiere un’insperata scalata verso il successo, il Messina riesce a chiudere al primo posto, e quindi vincere, l’ultimo campionato di seconda divisione prima della tanto attesa riforma della Lega Pro unica da 60 squadre in tre gironi composti in base ai parametri geografici, fortemente voluta dai vertici del calcio italiano: e pensare che per ottenere il diritto a parteciparvi sarebbe bastato chiudere il torneo tra le prime otto della graduatoria.

Il secondo atto è quello relativo alla tormentata estate giallorossa, rievocante gli spettri mai dimenticati dei non troppo lontani anni bui che hanno intervallato i fasti dell’era Franza alla rinascita della gestione Lo Monaco: nel mese di luglio la decisione da parte del Comune di concedere, per l’estate del 2015,  l’impianto San Filippo all’agenzia catanese “Musica da bere” per la realizzazione dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti fa letteralmente infuriare il massimo dirigente Pietro Lo Monaco che promette l’addio al calcio cittadino. Il lungo tira e molla fra Società e Amministrazione Comunale, fra conferenze stampa, botta e risposta, scaramucce di vario titolo e incursioni più o meno violente del tifo organizzato a Palazzo Zanca fanno davvero temere il peggio, ma la situazione non precipita ed un accordo nel ridimensionamento delle aree da concedere all’agenzia di spettacoli, in tempistiche più ridotte rispetto a quelle iniziali, fanno tornare sui propri passi il patron; che la vicenda avrà però delle pesanti ripercussioni sulla nuova stagione del Messina lo si intuisce fin da subito: dapprima l’annullamento della prima parte del ritiro a Corato, poi un mercato frettoloso e quindi una squadra costruita piuttosto male saranno il presagio di una stagione davvero difficile. Confusi anche i proclami ad inizio campionato: nella suggestiva cornice del monte di pietà gli interpreti del nuovo Messina promettono un campionato di vertice e scaldano il tifo sognando la B, ma saranno ben altri i pensieri biancoscudati.

L'accoglienza dei tifosi riservata alla squadra dopo la vittoria nel derby
L’accoglienza dei tifosi riservata alla squadra dopo la vittoria nel derby

Il terzo atto del 2014 sportivo coincide con l’apertura della stagione in corso: nonostante la sconfitta a Barletta e il pareggio al San Filippo con la Lupa Roma, la storica vittoria nel mai banale derby dello stretto illude l’ambiente: ad aspettare Corona e compagni ci sono tre sconfitte casalinghe consecutive , due delle quali davvero clamorose a causa di cinque gol subiti solo nei primi quarantacinque minuti, che fanno cadere nel baratro lo spogliatoio e la Messina sportiva. La vittoria con Lecce e Vigor Lamezia ed i pareggi esterni a Castellamare di Stabia e Melfi illudono nuovamente i tifosi circa una ritrovata sintonia tra gli uomini di Grassadonia, ma le polemiche del dopo gara con l’Aversa Normanna di fronte alla stampa di Corona e Stefani smentiscono anche i più ottimisti tra i supporter peloritani e ciò che seguirà fino alla fine dell’anno saranno solo prestazioni deludenti e mal di pancia ricorrenti. A testimonianza della rottura del giocattolo giallorosso c’è l’addio del direttore sportivo Ferrigno, non indolore, che scatena un piccolo terremoto dirigenziale destinato a stravolgere l’assetto societario dell’Acr: Pietro Lo Monaco diventa così, nel mese di dicembre, presidente a tutti gli effetti della sua creatura, mentre Danilo Pagni viene presentato alla città in sostituzione dell’ex ds campano, nel frattempo rimasto a spasso nonostante una trattativa avanzata con il Pisa, terminata poi con un nulla di fatto. Anche in questo terzo atto vicende extra-calcistiche fanno da cornice all’arrancare della squadra: il Messina ed i suoi tifosi pagano infatti l’ormai palese frizione tra Prefetto e Amministrazione Accorinti e per ben due volte, in occasione delle sfide con Lupa Roma e Benevento, il San Filippo viene chiuso con un’ordinanza di Stefano Trotta salvo poi, quest’ultima, essere annullata a ridosso dell’orario di inizio partita; senza dimenticare poi i disordini che hanno preceduto Messina-Catanzaro e le difficoltà nel trasporto dei tifosi ospiti.

Ad attendere adesso il Messina un gennaio che potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro della squadra: sul campo in arrivo quattro scontri diretti per la salvezza, fuori dal campo un mercato invernale apparentemente destinato a stravolgere nuovamente, come un anno fà, i programmi di inizio stagione. Tanti i nomi destinati a riempire le pagine dei giornali da qui fino a fine mese: attualmente sono Ciceretti e Infantino gli arrivi sicuri, mentre Bjelanovic, Paez e Migliore le partenze già sancite.

Che il 2015 possa essere un anno di cambiamento e ricco di successi per l’Acr Messina e che la neve che in queste ore sta imbiancando i tetti dello stretto possa essere di buon auspicio per una città che forse solo la magia di un miracolo può salvare.

@RobertoFazio

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