Giro d’Italia 2016. Nieve in solitaria. Amador nuova maglia rosa. Lo Squalo dello Stretto mostra i denti

Mikel Nieve prova a ridare il sorriso alla Sky al Giro d’Italia 2016. Al termine di una lunga fuga il basco torna a vincere nella Corsa Rosa, imponendosi in solitaria sul traguardo di Cividale del Friuli, prima vera tappa di montagna di questa edizione. Secondo posto di giornata per Giovanni Visconti, anche lui reduce dal tentativo a lunga gittata che ha visto oltre venti corridori all’attacco, mentre a chiudere il podio di giornata è Vincenzo Nibali (Astana), che nella volata riesce a sorprendere un troppo sicuro di sé Alejandro Valverde (Movistar), partito troppo lungo, concedendo così al siciliano i quattro secondi di abbuono.
La formazione spagnola può comunque sorridere per la prima, storica, maglia rosa di un costaricense al Giro d’Italia, con Andrey Amador, abile a rientrare nella discesa verso il traguardo, nuovo leader della corsa davanti ad un grintoso Bob Jungels (Etixx-QuickStep) e a Nibali.

Come previsto, la Corsa Rosa riparte da Palmanova senza André Greipel (Lotto Soudal). Il tedesco non torna sui suoi passi optando per il ritiro, imitato dal compagno di squadra Jurgen Roelandts, da Caleb Ewan (Orica GreenEDGE) e da Nicola Ruffoni (Bardiani – CSF), fermato dalla bronchite. Non appena si abbassa la bandierina i ritmi sono elvatissimi, con la Astana intenzionata a tenere sotto controllo le azioni dei coraggiosi. Tra i più attivi nelle prime fasi ci sono Valerio Conti (Lampre – Merida), Tobias Ludvigsson (Giant – Alpecin) e Daniel Oss (BMC), ma il primo tentativo significativo parte al chilometro 25 con Blel Kadri (Ag2r La Mondiale), Alessandro De Marchi, Manuel Quinziato (BMC), Matej Mohoric (Lampre – Merida), Maarten Tjallingi (LottoNL – Jumbo) e Matteo Busato (Wilier – Southeast), sui quali rientrano Matthias Brandle e Stefan Denifl (IAM Cycling). La Cannondale, tuttavia, non vede di buon occhio questo tentativo e chiude dopo una decina di chilometri.
In prossimità del traguardo volante di San Pietro al Natisone, il gruppo si spezza per l’alta velocità e davanti restano Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Davide Malacarne, Andrey Zeits (Astana), Alessandro De Marchi (BMC), Simon Clarke, Moreno Moser, Ramunas Navardauskas(Cannondale), Jaco Venter, Johan Van Zyl (Dimension Data), Matteo Trentin, Lukasz Wisniowski (Etixx – QuickStep), Arnaud Démare (FDJ),Alexandre Kolobnev (Gazprom – Rusvelo), Stefan Denifl (IAM Cycling), Diego Ulissi, Ilya Koshevoy, Sacha Modolo, Matej Mohoric (Lampre – Merida),Pim Ligthart (Lotto Soudal), Carlos Betancur, Jasha Sutterlin, Joaquim Rojas (Movistar), Grega Bole, Damiano Cunego (NIPPO – Fantini), Bert De Backer (Giant – Alpecin), Enrico Battaglin, Maarten Tjallingi (LottoNL – Jumbo), Sebastian Henao, Christian Knees (Team Sky), Manuele Boaro(Tinkoff), Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo) e Matteo Busato (Wilier – Southeast). Da dietro nessuno reagisce, con la Etixx – QuickStep che si limita a controllare la situazione, facendo sì che il vantaggio aumenti.

Non appena la strada inizia a salire verso Montemaggiore, Démare, Trentin, Navardauskas e De Backer si rialzano, mentre dal gruppo provano ad uscire Stefano Pirazzi (Bardiani – CSF), Laurent Didier (Trek – Segafredo) e Tim Wellens (Lotto Soudal) che cercano di avvicinarsi alla testa della corsa, sfruttando un certo disaccordo. Nessuno sembra voler prendere in mano la situazione al comando e così Denifl, sentendo una buona gamba, decide di andarsene tutto solo. L’austriaco riesce a fare il vuoto, mentre i suoi inseguitori continuano a scattarsi in faccia nell’avvicinamento al GPM. Qui c’è Cunego che si impegna, naturalmente per lo sprint, mentre Visconti finisce a terra in prossimità del passaggio, riuscendo comunque a ripartire.
In discesa, e nella successiva salita verso Passo San Martino si rimescolano le carte e all’inseguimento del battistrada restano Matteo Montaguti (Ag2r  La Mondiale), Davide Malacarne, Andrey Zeits (Astana), Alessandro De Marchi, Darwin Atapuma (BMC), Simon Clarke, Joe Dombrowski, Moreno Moser (Cannondale), Johan Van Zyl, Jaco Venter (Dimension Data), Diego Ulissi, Ilya Koshevoy, Matej Mohoric (Lampre – Merida), Carlos Betancur,Joaquim Rojas, Giovanni Visconti, Jasha Sutterlin (Movistar), Damiano Cunego, Grega Bole (NIPPO – Fantini), Enrico Battaglin (LottoNL – Jumbo),Sebastian Henao, Mikel Nieve (Team Sky), Manuele Boaro (Tinkoff) e Matteo Busato (Wilier – Southeast), sui quali rientra in un secondo momento il russo Alexander Foliforov (Gazprom – Rusvelo). Il gruppo, condotto dalla Etixx – QuickStep, tiene sotto controllo la situazione perdendo costantemente terreno nel tratto in salita verso il GPM di Crai. Qui Denifl prosegue nella sua cavalcata, mentre Betancur e Sutterlin decidono di rialzarsi, per restare al fianco del loro capitano Alejandro Valverde (Movistar).
Nel tratto in discesa il battistrada si rialza, facendosi riprendere dal gruppetto inseguitori, condotto da Mohoric e Koshevoy, mentre il plotone della maglia rosa, già selezionato, si preoccupa di mantenere nell’ordine dei 3 minuti il distacco. La situazione cambia all’imbocco della Cima Porzus, con laAstana che effettua un forcing importante che fa esplodere il plotone, mentre davanti sale in cattedra Nieve che, imponendo un buon ritmo, stacca i suoi avversari. Il basco scollina con un discreto vantaggio nei confronti di Visconti e Dombrowski, suoi immediati inseguitori, mentre il gruppo, condotto da un ottimo Michele Scarponi, transita a 2’25”.
Nel nuovo tratto in discesa Montaguti compie un piccolo capolavoro, riportandosi sulla coppia all’inseguimento, mentre dietro Andrey Amador(Movistar) e Vincenzo Nibali (Astana) provano a forzare l’andatura, andando a riprendere Diego Ulissi, reduce dalla fuga del mattino. Non appena la strada torna a salire verso Valle, c’è l’accelerazione di Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) in seguito alla quale va in difficoltà Bob Jungels (Etixx – QuickStep) che cerca di salire del proprio passo, cercando di contenere il distacco. Purtroppo per lui la situazione non si placa, poiché la LottoNL – Jumbo effettua un forcing, seguito dagli scatti in rapida successione di Alejandro Valverde (Movistar) e Vincenzo Nibali (Astana). I cambi di ritmo mettono in difficoltà anche Ryder Hesjedal (Trek – Segafredo), Rigoberto Uran (Cannondale) e Andrey Amador (Movistar). Inizialmente il gruppettino esplode, ma non si può proseguire così e la situazione si ricompatta parzialmente. Nel gruppo dei migliori ritroviamo dunque Andrey Amador(Movistar), Alejandro Valverde (Movistar), Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo), Vincenzo Nibali (Astana), Rafal Majka (Tinkoff), Esteban Chaves (Orica GreenEDGE), Ilnur Zakarin (Katusha), Rigoberto Uran (Cannondale), Jakob Fuglsang (Astana), Domenico Pozzovivo (Ag2r La Mondiale) e un preziosoMichele Scarponi (Astana).
Mentre dietro sono i kazaki a fare l’andatura, in testa alla corsa Nieve continua del suo ritmo, riuscendo a difendersi a distanza dalla rimonta di Giovanni Visconti, nel frattempo rimasto da solo al suo inseguimento. Contemporaneamente allo scollinamento dello spagnolo, Nibali piazza una nuova accelerazione, stavolta ben più decisa della precedente. Valverde non gli concede neanche un metro, portandosi alla ruota Majka e Chaves, prontissimi a reagire a loro volta. Quando il siciliano si si rialza rientrano anche Kruijswijk, Fuglsang e Uran, imitati poco dopo da Pozzovivo e Zakarin, che rientra proprio in vista del GPM, dove passano con un ritardo di 1’55” dalla testa della corsa. Nel mezzo ormai solamente Visconti, Montaguti e Dombrowski, con tutti gli altri ripresi nel corso dell’ascesa. Una ventina di secondi dopo il gruppo passa invece Andrey Amador, mentre quasi un minuto è il ritardo di Jungels.
Al traguardo ormai mancano solo 14 chilometri, di cui buona metà di discesa, seguiti da pianura. Malgrado non sia il suo terreno preferito, Nieve si difende bene, mantenendo un vantaggio stabile su Giovanni Visconti, costretto alla seconda posizione. La bagarre vera invece è tutta dietro, con la lotta per la maglia rosa. Amador riesce a riportarsi sui migliori quasi a fine discesa, mentre Jungels non può fare altro che contenere il distacco, pur correndo molti rischi, tanto da finire un paio di volte un po’ troppo lungo in curva. In suo supporto arriva Gianluca Brambilla (Etixx-QuickStep), ma ormai è troppo tardi. Terminata la discesa, il lussemburghese prova a far fruttare le sue doti di cronoman, ma davanti si alternano quasi tutti, rendendo davvero difficile poter guadagnare. La Movistar fiuta la ricompensa per il suo gregario di lusso e insiste con maggiore insistenza, così come non si placano gli Astana, e il distacco non scende abbastanza. Ripreso anche Montaguti, dopo la festa di Nieve e la delusione di Visconti, tocca al gruppo arrivare al traguardo. Valverde rilancia ulteriormente con una volata lunghissima, forse in favore del compagno per fargli guadagnare il più possibile, facendosi così beffare da Vincenzo Nibali, che va così a recuperargli quattro preziosi secondi.

Ordine d’arrivo

1. Mikel Nieve (Sky) 170km in 4h31’49”
2. Giovanni Visconti (Movistar) +43″
3. Vincenzo Nibali (Astana) +1’17”
4. Alejandro Valverde (Movistar) +1’17”
5. Rafal Majka (Tinkoff) +1’17”
6. Stefan Denifl (IAM) +1’17”
7. Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo) +1’17”
8. Rigoberto Uran (Cannondale) +1’17”
9. Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) +1’17”
10. Domenico Pozzovivo (AG2R La Mondiale) +1’17”

Classifica Generale

1. Andrey Amador (Movistar) in 54h05’50”
2. Bob Jungels (Etixx-Quick Step) +26″
3. Vincenzo Nibali (Astana) +41″
4. Alejandro Valverde (Movistar) +43″
5. Steven Kruijswijk (LottoNL-Jumbo) +43″
6. Rafal Majka (Tinkoff) +1’37”
7. Ilnur Zakarin (Katusha) +2’01”
8. Esteban Chaves (Orica GreenEDGE) +2’19”
9. Rigoberto Uran (Cannondale) +2’48”
10. Jakob Fuglsang (Astana) +3’15”

Da Spazio Ciclismo

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