Edipower, sindacati in commissione a palazzo dei Normanni: “Riparte confronto con la Regione”

Riparte il confronto tra Governo regionale ed Edipower ed entro una decina di giorni si farà il punto della situazione con il sindacato. Questo in sintesi il risultato della convocazione di stamani alla terza commissione dell’Ars a Palermo. Un percorso che riprende ma che – fanno notare i sindacati – è però ancora tutto da verificare ed il cui esito dopo il chiarimento di oggi dipende soprattutto dall’esibizione del progetto definitivo da parte dell’azienda.

“La lotta dei lavoratori ha comunque sortito un primo risultato – sottolineano Cgil Cisl Uil e Filctem Flaei Uiltec rappresentati oggi dai rispettivi segretari provinciali e regionali – le parti grazie al modo con cui ha efficacemente condotto i lavori il presidente della commissione Bruno Marziano hanno potuto realmente iniziare a confrontarsi davvero ed il livello delle presenze è stato adeguato. Non c’era e né poteva esserci Crocetta ma il Governo era rappresentato dagli assessori Vancheri e Croce, dal direttore dell’assessorato Energia Lo Monaco e dal dottor Valenti. Per gli enti locali presenti i sindaci di San Filippo del Mela e Milazzo e tra i deputati figuravano Lupo, Panarello, Laccoto e Zafarana”.

“La normativa vigente contempla – è stato finalmente chiarito – l’impiego di Css quindi come ha continuato a ripetere il sindacato anche nei giorni dell’occupazione sta ad Edipower presentare un progetto rispettoso dei parametri ambientali ed alla Regione verificarne l’attuabilità e supportarne la realizzazione. L’imminente ultimazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi non lascia più molto tempo alle parti per scongiurare la chiusura della centrale ed il sommarsi di altri circa 400 disoccupati in un’area già ad alto rischio sociale come quella appunto di Milazzo. L’intreccio con il tormentato settore dei rifiuti che solo pochi giorni fa ha visto in Sicilia l’ennesima proroga deve portare a evitare ogni strumentalizzazione ed a prevedere nel dettaglio effetti funzionamenti e rete completa dei servizi collegati. Oltre la metà delle imprese in quell’area hanno chiuso i cancelli, stanno finendo gli ammortizzatori sociali per migliaia di famiglie e non ci sono nuovi imprenditori disposti ad investire. Trattenere un grande gruppo industriale come A2A e pretendere dallo stesso nuovi investimenti che non solo garantiscano le attuali maestranze ma che generino addirittura nuova occupazione è un compito a cui nessuno può sottrarsi”.

Il sindacato esprime soddisfazione per l’esito del tavolo odierno ma attende di verificare cosa in concreto riuscirà a produrre. Anche per questo ha deciso di continuare a tenere alta la pressione mantenendo le proteste già indette a partire dal prossimo mese di febbraio come il blocco dello straordinario.

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