Estorce denaro all’uomo disabile della sua amante. Condannato a cinque anni

Sesso, denaro, amore. Tre ingredienti di una storia da romanzo criminale, che si è conclusa in tribunale, con la condanna ridotta in Appello di 1 anno ( 5 anni contro i 6 del primo grado) per un uomo accusato di aver estorto denaro ad un disabile, dopo essere diventato l’amante della compagna della vittima.

La vicenda è stata scoperta a Santa Lucia del Mela nel 2003, quando i Carabinieri sono intervenuti chiamati dalla vittima che avrebbe dovuto consegnare la somma richiesta a Francesco Armando, palermitano, 42 anni, che con violenze e minacce, aveva più volte ottenuto i proventi dell’affitto di beni immobili, la pensione e i risparmi e che in quell’occasione aveva promesso di “sparire”.

L’uomo era, secondo quanto emerso dalle indagini, l’amante della donna con la quale la vittima, benestante, proprietario terriero e di immobili, disabile perchè affetto da sclerosi multipla, teneva una relazione.

Nel 1998, infatti, conosce una donna, bella ma indigente, di cui si innamora, decidendo di sostenerla. La donna, infatti, riceverà subito in regalo 100 milioni di lire. La relazione, che evidentemente aveva due diversi presupposti, è proseguita. Tanto che nel 2002, avendo lui ricevuto 34mila euro dall’Inps, li ha destinati alla sua amata.

Ma a lei il denaro non basta: vuole un’auto, una BMW 575, che le viene regalata.

E’ in questo stesso anno che lei conosce il palermitano Francesco Armando, allora trentenne,  e convince l’amico disabile e generoso ad ospitare il nuovo “amico”: – “per dargli anche un sostegno in casa”- gli dice. Armando entra dunque in questo strano menage a trois e accudisce l’uomo.

Soltanto 10 giorni dopo cominciano le richieste: vuole 700 euro per quanto sin lì svolto per lui. L’altro si accorda per 600 euro al mese. Apparentemente un normale accordo di lavoro, ma è solo l’inizio di un incubo per la vittima. Poco a poco gli vengono sottratti i proventi degli affitti di numerosi appartamenti e la pensione per intero: nel totale 3500 euro al mese. Gli sottraggono persino la carta di credito.

A lui, il disabile, vengono dati 10 euro al mese. E a nulla serve lamentarsi con la sua amata  Mariella, lei risponde che lo avrebbe lasciato per sempre e non l’avrebbe mai più vista. E al solo pensiero di perderla, lui resiste, mentre la donna e Francesco, occasionalmente, abitano anche uno dei suoi appartamenti, facendone il loro nido d’amore.

A questo punto scatta la rabbia nell’uomo, che si sente tradito, due volte vittima. Dice ad Armando che non vuole più vederlo. L’altro, però, per andarsene vuole 26mila euro come risarcimento per il lavoro che aveva abbandonato per “assisterlo”, più 15mila che, a detta del palermitano, aveva “prestato” al disabile.
41mila euro che non riceverà mai. Al momento della consegna, infatti, ci sono i carabinieri, ai quali la vittima si è finalmente rivolto.

Nel 2011 Armando è stato condannato a 6 anni di reclusione ( per l’amante/complice procedimento a parte). Adesso, in appello, pena ridotta a 5 anni per estorsione pluriaggravata.
Il difensore di Armando, avvocato Nino Cacìa, è pronto al ricorso per Cassazione non appena saranno depositate le motivazioni della sentenza.
Il legale ha dichiarato: “Non sussiste alcuna ipotesi di estorsione quanto piuttosto la capacità ammaliatrice di una donna molto bella”.

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