Basket. Serie B femminile. Vittoria di prestigio del Cus Unime sulla Lazur Catania 65-60

CUS UNIME – LAZUR CATANIA 65 – 60

PARZIALI: 16/10, 31/22, 43/43, 65/60

Cus: Kramer 16, Bonaccorsi ne, Daerkaoui, Certomà ne, Polizzo, Grillo 14, Raffaele 18, Ingrassia 6, Cosenza 7, Ossom, Cascio 4. All: Buzzanca

Lazur: Eric 15, Miceli ne, Liccirdello 13, Pistritto, Bruni 6, Hristova 9, Lombardo 2, Privitera, Buscema, De Lucia 2, Gioia 13. Condorelli. All.: Catanzaro

Arbitri Calandra e Fava

Il Cus Unime con una buona partenza ottiene prestigioso successo 65-60 ai danni di una Lazur dai due volti. Le etnee sino al riposo lungo erano davvero irriconoscibili, forse a causa del conoscere l’esito di Ranbow-Rescifina con la vistosa vittoria delle cugine che in pratica permettono ai due quintetti catanesi di occupare le prime posizioni in classifica. Durante l’intervallo il coach Giovanni Catanzaro ha strigliato a  dovere le proprie ragazze che sono t.ornate in campo totamente trasformate. Una buona ed ispirata Grillo con Kramer porta subito avanti il Cus. Nel secondo periodo non varia il copione anche se si nota una certa reazione catanese specie da parte delle giocatrici prima in panchina. Infatti nei due quintetti a mettersi in evidenza  sono Ingrassia e Cosenza da parte messinese, mentre Hristova e Gioia spingono le catanesi Ma a vestire i panni del trombettiere è l’americana ex Priolo Eric, che intona la carica. Piano piano, anche approfittando della fatica delle universitarie che lamentavano l’assenza dell’infortunata Certomà, in panchina solo per onor di firma, e di conseguenza delle poche rotazioni a disposizione di coach Buzzanca, la Lazur torna prepotentemente in partita operando perfino un temporaneo sorpasso con la tripla di Eric. Nel quarto periodo e particolarmente negli ultimi tre minuti tutto poteva accadere con continui ribaltamenti di fronte e vantaggi. Ma a pesare saranno i falli e di conseguenza i tiri liberi. Messina trova punti pesanti e preziosi dalle panchinare Cosenza e Ingrassia ed a nulla sono servite le due triple catanesi.

Saverio Zappulla

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