Tumori ovarici: tutte le novità della diagnosi ecografica nel primo corso organizzato al Policlinico

Si è parlato di tumori ovarici nel primo corso di Diagnosi ecografica delle “tumefazioni annessiali”, organizzato al policlinico Gaetano Martino di Messina. All’incontro – coordinato sul piano scientifico dalla ricercatrice Roberta Granese – hanno partecipato numerosi professionisti del settore, italiani e stranieri.

Una giornata di approfondimento, presieduta dai prof. Onofrio Triolo e Rosario D’Anna, durante la quale sono stati illustrati i vantaggi degli studi IOTA (International Ovarian Tumor Analysis).

“Si tratta di uno studio iniziato per la prima volta nel 2000 grazie ad alcuni ginecologi di fama internazionale che hanno approvato una nuova classificazione delle neoformazioni ovariche – si legge in un comunicato del Policlinico – Sono tutt’ora in corso ulteriori ricerche multicentriche per riuscire a diagnosticare, in una fase sempre più precoce, tali neoformazioni. Con il supporto del metodo analizzato è stato possibile eseguire una descrizione consolidata e precisa che differenzia ogni tipologia di tumefazione ovarica, in base al contenuto, alle caratteristiche della superficie, delle pareti interne, alla vascolarizzazione, per discernere così le neoformazioni benigne dalle maligne con una sensibilità e specificità molto alta. Mediante delle semplici regole o con l’aiuto di alcuni software, è possibile calcolare, in base alle immagini ecografiche, il rischio di malignità di una neoformazione.

Ginecologia, Radiodiagnostica e Anatomia Patologica, più discipline coinvolte nel percorso assistenziale di una donna affetta da tumore ovarico; tutte le relazioni sono state strutturate e finalizzate per fornire informazioni a 360 gradi.

In apertura del corso, il prof Timmerman, pioniere degli studi IOTA, ha mostrato i vantaggi che un chirurgo oncologo può trarre da una valida refertazione e classificazione ecografica. Successivamente è stato illustrato l’aspetto anatomo-patologico delle diverse tumefazioni dell’ovaio. Infine le tappe evolutive della patologia neoplastica dell’ovaio, focalizzate attraverso numerose immagini ecografiche che oggi, grazie a tecnologie sempre più avanzate, sono diventate un prezioso armamentario per lo specialista.

Il corso – concludono dall’azienda Ospedaliera –  ha fornito le nozioni essenziali per poter refertare un esame ecografico utilizzando un linguaggio comune. I vantaggi sono molteplici, sia per il chirurgo che dovrà poi eseguire l’intervento, sia per il ricercatore che potrà confrontare i dati della letteratura in maniera più precisa”.

 

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