“Un tutore per ogni minore straniero”: laici e religiosi in sinergia

Creare un vero albo di tutori volontari che siano espressione di una società civile. Questo il messaggio principale della campagna “un tutore per ogni minore straniero” presentata questa mattina alla Feltrinelli Point di Via Ghibellina ed organizzata da una vera e propria alleanza che comprende il Circolo Arci Thomas Sankara, la Caritas diocesana, la Comunità di Sant’Egidio e l’Ufficio Migrantes.

“I tutori serviranno per garantire una mediazione culturale – le parole di Patrizia Maiorana, presidente del circolo Arci Thomas Sankaral’idea di fondo è che la società civile si faccia carico di questi adolescenti che a Messina sono presenti solo all’ex Ipab, centro aperto dalla Prefettura che non risponde agli standard internazionali e che la prossima settimana dovrebbe essere chiuso.”

Una questione che presenta non pochi problemi quella dei MISNA (minori stranieri non accompagnati), soprattutto se pensiamo al viaggio che hanno dovuto affrontare per raggiungere l’Europa, privi di genitori, quindi senza rappresentanza legale ed impossibilitati ad esercitare i propri diritti, garantiti però dal Codice Civile e dalla convenzione sui diritti del fanciullo,nonché dalle norme internazionali e nazionali che ne discendono.

Per questo motivo risulta estremamente importante istituire un vero e proprio albo in maniera tale che per ogni minore sia nominato un tutore dal Giudice Tutelare del luogo dove il minore è presente e che lo rappresenterà in tutti gli atti: dagli adempimenti necessari alla permanenza legale in Italia all’esercizio del diritto all’istruzione ed alla salute. Il diritto alla protezione di centinaia di minori, prevalentemente adolescenti, presenti a Messina è oggi in crisi, per le condizioni di accoglienza, per il numero esiguo di affidamenti familiari e per la mancanza di un numero sufficiente di tutori.

“E’ un percorso che riteniamo indispensabile – afferma Santino Tornesi, direttore dell’ufficio diocesano Migrantes –  e non possiamo tirarci indietro. Un discorso che va attenzionato se pensiamo che nel 2014 sono arrivati 13.000 minori non accompagnati, 15.000 nel 2015 e di ben 5.000 di questi, oggi non abbiamo più notizie. Numeri che ci fanno pensare a quanto sia importante tutelare questi ragazzi e la Chiesa non si tirerà fuori”.

La campagna “un tutore per ogni minore straniero” prevede quindi che le organizzazioni promotrici segnalino le persone idonee a partecipare al percorso formativo curato da un equipe coordinata dall’avvocata Carmen Cordaro che fornirà le competenze necessarie ai tutori. Le organizzazioni garantiranno la supervisione ai percorsi attivati e varie forme di supporto come la mediazione linguistica e psicologica, l’animazione sociale.

“La città di Messina ha dimostrato molta accoglienza – sottolinea l’avvocata Carmen Cordarospendo anche una parola per i colleghi che si sono attivati per le varie tutele, ma non si può continuare così. C’è assoluto bisogno di istituire un albo di tutori volontari, adeguatamente formati ed in grado di prendersi cura a 360° di questi ragazzi che hanno bisogno di uscire dal tunnel della paura e della violenza”.

Paure, incertezze, orrori che la maggior parte di questi minori ha dovuto superare, spesso  da soli, per raggiungere la pace, attraverso viaggi che durano anche 1 o 2 anni. Mediamente, infatti, un viaggio dura un anno e la permanenza in Libia, ad esempio, non è inferiore agli 8/9 mesi, un periodo di tempo che può essere trascorso anche nelle prigioni libiche, o governative, o dei ribelli. Questa campagna, pertanto, propone un coinvolgimento diffuso nell’accoglienza, proprio in riferimento ai soggetti più deboli coinvolti nei processi migratori, quali sono i minori non accompagnati. L’intento è quindi quello di garantire un servizio migliore e qualificato, non demandando l’accoglienza esclusivamente a specialisti, istituzioni o operatori: tutti possono essere protagonisti dell’accoglienza, grazie ad un atto di solidarietà concreta ed attraverso un’opportuna formazione. L’iniziativa prevede il coinvolgimento dei soggetti istituzionali coinvolti nella protezione dei minori: il Giudice Tutelare, il Tribunale per i minorenni, il Dipartimento dei Servizio Sociali e il Centro Affidi del Comune di Messina, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, il Comune di Messina. E’ tempo di solidarietà, quella vera, quella sentita.

Francesco Algeri (@fralgeri)

 

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