Messinesità #admichiam – Genovese, Santalco e il messinese che ha sempre ragione

di Simone Bertuccio – Mi sono chiesto tante volte, fidatevi, su cosa scrivere questa settimana. Vi dico subito che avevo pensato di parlare dei fatti politici che per adesso sono sulla bocca – o più nelle parolacce – di tutti, ovvero i fatti riguardanti l’ex sindaco di Messina Francantonio Genovese, arrestato – ricordarlo non fa mai male – per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato ed alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

Ora, ammesso che io di politica abbia un mio credo personale, come tutti in fondo, ammesso anche che lascio trattare l’argomento a chi svolge la professione di giornalista da molto tempo, ammesso anche che questa è una rubrica ironica, io la voglia di scrivere su questa faccenda ce l’avevo davvero.

Mi sono rosicato le unghie fino a far comparire l’osso. “Lo faccio o non lo faccio? E soprattutto, come ci scrivo? Come posso improntare il pezzo in modo tale da non intraprendere la via seriosa che tanto vorrei evitare – un po’ come l’articolo della scorsa settimana – ?” Ci vogliono capacità particolari per poter affrontare un argomento del genere con dimestichezza, completezza di contenuti e sagace ironia ed io non sono abbastanza brillo per poter far perno su queste qualità.

Mi sono scervellato tanto. Lo avevo pure iniziato e c’avrei pure le prove. Poi mi sono fermato per una serie di motivi, alcuni dei quali spiegati sopra.

Mi sono anche ricordato di tutta la faccenda “Francantonio Genovese arrestato per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, al peculato ed alla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e sono andato anche oltre, ovvero a quel che riguarda tutti gli elementi politici che sono passati da un lato all’altro in un batter d’occhio, quasi fosse un esodo, quasi come se un credo politico possa cambiare da un giorno all’altro, come se essere del PD ed essere di Forza Italia significhi far parte dello stesso schieramento, come se posso tifare Messina oggi e Reggina domani.

Come se la parola ‘antitesi’ non esistesse. Quanti ne abbiamo visti, nella storia politica italiana, di trasferimenti di politici di partito in partito? Tanti, dai. Quindi non meravigliamoci di questo. Non è il passaggio in sé – sì, ok, è bruttino anche questo – ma tutta la serie di motivazioni che sono arrivate alle nostre orecchie. Passare da una parte all’altra l’ha fatto pure Brunetta quindi, per favore, non meravigliamoci perché, probabilmente, conosciamo poco le persone che ci hanno governato.

Genovese è stato prima DC, poi Partito Popolare Italiano che successivamente si schierò con Forza Italia e fece pure parte della giunta provinciale di Messina guidata da un’altra conoscenza per il cittadino messinese, ovvero Giuseppe Buzzanca che, per chi non lo ricordasse, si schierava a centrodestra.

Io quindi credo non bisogna chiedersi cosa ci faccia Francantonio Genovese a Forza Italia adesso. Credo bisogna chiedersi cosa ci facesse Francantonio Genovese nel PD prima.

Stessa storia, per esempio, per Giuseppe Santalco che torna a casa base. Fino ad ora Capogruppo della lista civica “Felice per Messina” facente parte dell’area di centrosinistra e che ha deciso di seguire Francantonio Genovese a Forza Italia. Chissà, forse per accompagnarlo in questo travaso come fedele amico come fece Falkor com Atreyu ne “La Storia Infinita”. Anche qui, guarda caso, il titolo di un film è quanto di più azzeccato, ma andiamo oltre.

Giuseppe Santalco, dicevamo, che è passato in un partito di centrodestra, Forza Italia, ma che rimane capogruppo di una lista civica di centrosinistra, “Felice per Messina”.

Io non mi dilungo più di tanto perché l’ironia su tutta questa faccenda vien fuori da sé. L’importante però è che ci rendiamo conto di quello che ho appena scritto perché è davvero quello che è accaduto. Come potete notare però è tutto un ritorno alle origini perché, di spostamenti da uno schieramento politico all’altro, ce ne sono sempre stati.

Il problema è quando leggi la risposta di Francantonio Genovese alla domanda «Lascia il Pd per ripicca, perché ha detto sì al suo arresto?» del giornalista di LaRepubblica Emanuele Lauria. L’ex sindaco di Messina dice chiaramente «Sì», salvo poi buttarla su argomentazioni più “politiche” rispetto al governo centrale. Ho cercato di trovare una similitudine che potesse reggere ironicamente quanto detto e, credetemi, non l’ho trovata.

Sì, lo so che non dovevo parlare di questa faccenda ma alla fine mi sono fatto prendere la mano. Avrei dovuto parlare del “Messinese che ha sempre ragione”. Il messinese che, quando ha lo Stop ad un incrocio, si arrabbia, ti insulta, ti manda a quel paese in dodici lingue diverse scoprendosi cosmopolita, perché quella regola non vale. Il messinese già citato che si imbuca nella corsia preferenziale per poi innestarsi davanti a te quando vede che questa è occupata da autovetture parcheggiate.

Il messinese che cerca di inculcare agli ausiliari del traffico che sono a controllo delle autovetture in sosta vietata sempre nella corsia preferenziale della Via Garibaldi, la questione secondo cui a quel lavoro dovrebbero opporsi perché “Siete lì solo per far fare soldi al Comune”.

Perché il presunto interesse comunale sovrasta il dovere civico, stradale e si ha il diritto di fare tutto, dovremmo saperlo, no? Come se, interesse economico a parte, parcheggiare sulla corsia

preferenziale fosse comunque corretto. Volevo parlare del messinese che ha sempre ragione quando parcheggia la sua automobile in seconda fila accanto alla tua, tu ti arrabbi e suoni in clacson perché hai pagato la sosta sulle strisce blu, ti arrabbi perché devi uscire e sei bloccato e lui, tornando, ti fa cenno di calmarti perché, seppur tu abbia cronometrato la mezz’ora di attesa, per lui è impossibile siano passati più di “5 minuti”.

Il messinese ha sempre ragione ed è sempre giustificato a passarti davanti. Ha una scusa per tutto. Il messinese ha sempre ragione a cambiare partito come fosse un boomerang, lo fa con coscienza, perché è stato tradito. Ha ragione ad aver tradito però, a sua volta, migliaia di persone che ora sono disoccupate, che prima gli sono servite e ora non gli servono più, perché bisogna vincere sempre, bisogna avere sempre ragione.

Come per il parcheggio in seconda fila, per quello sulla corsia preferenziale, per il non fermarsi allo Stop e alle precedenze e per tante tantissime cose.

Il messinese vuole vincere sempre, è presuntuoso. Qui non c’è spazio per gli onesti.

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