I progetti del Masterplan: continua il dialogo con il Governo

I primi risultati della relazione tra Governo e Città Metropolitana, secondo quanto affermato dall’ Assessore allo Sviluppo Economico e alla Città Metropolitana Guido Signorino, iniziano a vedersi. È emerso, infatti, durante la scorsa settimana, che i finanziamenti chiesti in relazione agli svincoli autostradali sono ammissibili e non risultano “aiuto di Stato”, pertanto il CAS (Consorzio per le Autostrade Siciliane) ha pieno diritto ad attingerne. Dello stesso parere anche il Sottosegretario De Vincenti e il Ministero delle Infrastrutture.

Ancora in dubbio, invece, il punto che riguarda il porto turistico di S. Stefano di Camastra e la piastra logistica di S. Filippo, opere che prevedono la partecipazione di privati e che potrebbero essere ritenute “aiuti di Stato”.

I  progetti all’interno del Masterplan riguardano – oltre al miglioramento della viabilità e dell’assetto stradale – anche il dissesto idrogeologico,  la tutela dell’ambiente e le potenzialità del territorio in relazione alla sua vocazione turistica e naturalistica. Punto nevralgico degli interventi da effettuare sicuramente la protezione della condotta di Fiumefreddo che ha creato non pochi problemi nell’ultimo anno ai messinesi, lasciando l’intera città senza acqua per diverse settimane. Previsto anche un intervento al depuratore di Mili che comprende – oltre alla ristrutturazione e al potenziamento dello stesso  –  l’attivazione di un biodigestore anaerobico, in grado di assorbire l’intera frazione umida dei rifiuti prodotti nella città di Messina e di produrre energia elettrica da biogas, con la previsione di economie annue complessive per 3-4 milioni di euro.

Altre opere inserite nel piano sono il Porto di Tremestieri, il Porto di S.Agata e il Palazzo di Giustizia, opere che non prevedono finanziamenti aggiuntivi ma per le quali è necessaria una velocizzazione procedurale.
Con il Masterplan Messina riceve 61 milioni nel biennio 2016-17; 332 milioni nel periodo 2016-2020, che «facendo un conto pro-capite – afferma Signorino – sono il doppio rispetto a Palermo e due terzi in più rispetto a Catania. Messina, infatti ha poco meno di 650.000 abitanti, mentre Palermo ne ha più di 1.275.000 e Catania quasi 1.070.000». Il patto tra il Governo e la città Metropolitana ha l’obiettivo, quindi, di programmare la realizzazione di progetti cantierabili senza la necessità di rincorrere sempre le scadenze per la disponibilità dei fondi europei.(@Eleonora Currò)

 

 

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it