Ialacqua sui rifiuti, “per chiudere il cerchio ci sono ancora due cose importanti da fare”

Grande la soddisfazione dell’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, che nel presentare i nuovi mezzi per la raccolta differenziata, si è soffermato sull’aspetto politico di una giornata senza dubbio storica per una società che balzata agli onori della cronaca solo per essere una “macchina mangiasoldi” al centro di clamorose inchieste (ultima quella che he ha portato all’arresto dell’ex liquidatore e di altre 4 persone tra dirigenti e fornitori della ex partecipata).

“Sassolini” che il “Crozza” della Giunta Accorinti ha tolto dalle scarpe, con l’ironia che ne caratterizza lo stile, rivolgendo dei “non ringraziamenti” “per coloro che non hanno contribuito a raggiungere l’obiettivo, che non si sono spesi per questo, che hanno remato contro, che hanno lavorato e sperato per il “tanto peggio tanto meglio”. Dai consiglieri comunali che hano chiesto per 34 volte le mie dimmissioni, a chi lanciava allarmi sperando che perdessimo il finanziamento”.

Certo l’assessore sa che il cerchio sui rifiuti non è chiuso. “E’ necessario fare due cose importanti – ha detto – a Messina bisogna chiudere le procedure delle due deibere, il piano d’ intervento Aro e l’affidamento dei servizi ad Amam per dare vita ad una Multiservizi che gestisca acqua e rifiuti. La delibera Aro ha avuto il parere favorevole dei revisori dei conti e della reagione, è in discussione in commissione consiliare e potrebbe essere esitata il prossimo lunedì; la seconda delibera attende da due mesi il parere dei revisori. Il 30 giugno scade l’ordinanza comunale di affidamento dei servizi a Messinambiente e non si può rischiare di essere commissariati”.

“La seconda cosa importante – conclude Ialacqua – la deve fare la Regione. Anzo sono varie cose, ovvero affidare a Messina la gestione del nuovo impianto di valorizzazione della frazione secca di Pace, l’approvazione degli impianti di trattamento della frazione umida a Messina e provincia, la modifica della legge 9/2010 abolendo le Srr (Società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti)”.

Il “verde” asssessore sul piano politico ribadisce il fermo no agli inceneritori: “vogliamo impianti a freddo che valorizzino e non brucino materia, impianti di compostaggio, digestori anaerobici, impianti di TMB”.

La richiesta al governo regionale è quella di ridare potere ai Comuni, valorizzando il ruolo delle Città Metropolitane, e finanziando l’impantistica.

Ialacqua chiude citando Ciacci, di cui ha ricordato l’apporto manageriale in un moneto delicato (che ha poi portato all’inchiesta della magistratura, a seguito delle denunce della stessa amministrazione,ndr) : “Dall’emergenza all’eccellenza diceva il nostro Ciacci – ha concluso l’assessore – non è uno slogan ma un programma, lo stiamo realizzando, passo passo, forse piano piano, ma…lo vogliamo realizzare, lo stiamo realizzando”. (@Pal.Ma)

 

 

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