Mobilitazione dei lavoratori: non un passo indietro. Non ci si accontenta più dei “pagherò”

“Non un passo indietro”, diceva quello. All’incontro di stamani a Palazzo Zanca, le sigle sindacali hanno mantenuto la posizione originaria. Presenti al tavolo di confronto, i rappresentanti dei lavoratori, il sindaco Accorinti, il suo vice con delega alla Polizia Municipale, Cacciola, il titolare amministrativo del comparto economico Luca Eller Vainicher, il ragioniere generale (Cama)  e i dirigenti alle risorse umane e della PPMM.

E se fino a ieri la situazione era tesa, da oggi è incandescente. I sindacati fanno sapere che non essendo state soddisfatte le richieste di parte, si andrà avanti con la mobilitazione: il giorno di ferragosto, alle 18.00 confermata l’assemblea nel Salone delle Bandiere e, dal giorno successivo, stop ad ogni relazione tra sindacati e parte pubblica. Basta con le promesse e i “pagherò”: i lavoratori si sono portati al Municipio per difendere la loro dignità prima di tutto e, per questo, l’argomento spettanze non è stato trattato pretendendo tempi certi. Anche perché credere a scadenze e date sarebbe da folli allo stato attuale.

Un rimpallare le responsabilità da uno all’altro: la politica verso la burocrazia e la dirigenza nei confronti dell’amministrazione. Certo è che la macchina è tutta rotta e, la revisione non la passa di certo, neppure agli occhi meno critici. Una bella pulizia di fannulloni e furbetti andrebbe fatta con la serietà che la città si aspetta. Magari potrebbe essere un buono spunto di riflessione la prossima volta che verranno firmati i mandati per versare i premi produzione per qualcuno che, evidentemente è manchevole anche nell’ordinaria gestione del proprio semplice e basilare lavoro! E non c’è infamia o oltraggio nel dire ciò: basta guardare all’andazzo di questo Comune, non sfortunato ma semplicemente maltrattato da chi gioca ad essere più furbo degli altri, tanto sono tutti “responsabili” quando si tratta di percepire di più ma mai quando bisogna prendersele queste dannate responsabilità. In tal caso, è sempre colpa di quell’altro.

@EleUeMme

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