Da Caselli a Bain: la storia del fax fino ai nostri giorni

Il fax è uno strumento più o meno tecnologico, dipende dalle versioni, diffuso in tutto il mondo che viene utilizzato non solo negli ambiente lavorativi, ma anche per un uso privato. Eppure la sua storia è in larga parte sconosciuta alla popolazione. Il suo antenato si chiama Pantelegrafo, inventato da Giovanni Caselli, un abate italiano che s’ispirò a dei principi di funzionamento scoperti da un fisico scozzese, Alexander Bain, e dal suo amico inglese Frederick Backwell. L’abate presentò la sua macchina a Napoleone III, che decise di usarla in Francia collegando le città di Lione, Parigi e Marsiglia dal 1860 al 1870.

 

Successivamente a questa tecnologia s’interessarono anche le famiglie reali d’Inghilterra e di Russia. Gli inglesi sistemarono il pantelegrafo a Londra e Liverpool, collegando così le due grandi città. In Russia, invece, il pantelegrafo fu riservato all’uso della famiglia imperiale che utilizzò la tecnologia sulla linea Mosca-San Pietroburgo per collegare le due residenze. Il pantelegrafo era in grado di scansionare l’immagine da inviare producendo un circuito particolare basando sulla lettura delle linee. Quindi questo circuito, – molto simile a un codice, – veniva trasmesso all’altro pantelegrafo, che aveva un dispositivo utile alla lettura. Il ricevitore quindi traduceva il codice e riproduceva il circuito del disegno originale. In tal modo si poteva riprodurre caratteri, disegni, linee, immagini tratteggiate e simboli particolari. All’inizio la velocità di scansione non era ovviamente elevata, ma con il tempo il funzionamento del pantelegrafo, – denominato “telegrafo universale” da lì a poco, – è stato velocizzato e implementato. Successivamente ai due apparati, che dovevano agire sincronicamente, è stato aggiunto un apposito pendolo. Questo ha permesso di muovere il meccanismo in modo sincronizzato con l’altro apparecchio, facendo oscillare il pendolo tramite degli impulsi elettrici inviati da un’apposita linea di trasmissione.
Il brevetto del fax, – chiamato anche “telefax”, – appartiene allo stesso Alexander Bain citato prima, che ha migliorato il servizio e inventato l’apparecchio. Anche il foglio che viene stampato dall’apparecchio ricevente è chiamato “fax”. La conferma del brevetto e l’invenzione del fax sono entrambi eventi datati nel 1843. Lo sviluppo del telefax nel tempo è proceduto in maniera lenta fino al 1924, quando Richard H. Ranger, un ingegnere americano, riuscì a scoprire il primo metodo per inviare dei dati visibili a grandi distanze senza utilizzare i fili. Fu anche in quell’anno che il tecnico della Radio Corporation of America mise a punto il fotoradiogramma senza fili. Questo dispositivi, almeno teoricamente, doveva essere capace di trasmettere immagini fisse a distanze molto elevate. Il funzionamento della macchina si rivelò essere esatto e già nel novembre del 1924 Ranger trasmise l’immagine dell’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Calvin Coolidge, da New York a Londra. Questo evento era destinato a segnare, in un certo senso, il destino dell’umanità, e già due anni dopo il fotoradiogramma di Ranger fu commercializzato e immesso nel mercato americano. Da qui si giunse all’invenzione di un tedesco, universalmente considerata come uno dei telefax moderni. Chiamato Hellschreiber (forse ispirandosi al nome dell’inventore, Rudolf Hell) questa macchina fu immessa nel mercato su scala mondiale. Poteva tranquillamente inviare immagini, disegni, simboli o testo a distanze elevate immediatamente. Tuttavia, questa tecnologia rimase quasi sempre all’appannaggio delle classi sociali alte e medio-alte.

La tecnologia del fax si è sviluppata ulteriormente dopo la Seconda Guerra Mondiale per favorire lo sviluppo delle economie mondiali. A metà degli anni ’70 del XX secolo si riuscì a fondere insieme le 3 tecnologie alla base di un telefax, unendo la stampante, lo scanner e la tecnologia modem in un unico dispositivo, che ha avuto una rapida diffusione in Giappone per diffondersi poi in tutto il mondo nella prima metà degli anni ’80. Nel 1985 fu inventata, invece, la prima scheda fax per i computer personali. Al giorno d’oggi la tecnologia dei fax viene ancora utilizzata anche grazie allo sviluppo dell’internet e del web. Nel XXI secolo non vi è più la necessità di essere legati a un posto specifico per inviare il fax, ma si può farlo ovunque semplicemente dal proprio smartphone, che in genere è abilitato sia a inviare i fax (che possono essere documenti o altro), che a riceverli. Oltretutto, alcune applicazioni permettono l’invio elettronico di fax fornendo ai documenti anche una valenza legale. Per usufruire di fax sul proprio smartphone, si richiede, in genere, l’abbonamento all’apposito servizio. Il funzionamento in sé, invece, è molto semplice e non richiede delle particolari conoscenze.

 

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