Incidente sulla M/T Sansovino: è una strage

Si aggrava il bilancio dell’incidente sul lavoro verificatosi oggi pomeriggio a bordo della Nave Sansovino della ex Siremar (ora Caronte&Tourist) ormeggiata al Molo Norimberga per lavori. Quattro le vittime: Gaetano D’Ambra, secondo ufficiale di coperta, di Lipari; Christian Micalizzi, messinese, primo ufficiale; Santo Parisi, operaio di Terrasini;  Ferdinando Puccio, originario di Palermo.

deceduto_norimbergaI cinque marinai, un trapanese, due messinesi e due palermitani, stavano eseguendo le pulizie all’interno di una cisterna del gas, e sarebbero state proprio le forti esalazioni a stordirli tanto da farli precipitare nella cisterna.

Recuperati dai vigili del fuoco, uno sarebbe deceduto sul posto, mentre altri due durante il trasporto all’ospedale (uno verso il Papardo, l’altro verso il Policlinico).

“E’ con grande dolore che apprendiamo la notizia della morte di tre operai e del ferimento di un altro marittimo a bordo della nave “Sansovino” della Caronte & Tourist Isole Minori”, scrive in una nota il gruppo Caronte&Tourist, la compagnia proprietaria della nave Sansovino. “Intendiamo esprimere vicinanza alle famiglie delle persone coinvolte nell’incidente e presteremo la massima collaborazione affinché si chiarisca la dinamica dei fatti, al momento al vaglio degli inquirenti – dicono – Nel frattempo abbiamo attivato una commissione interna d’inchiesta in modo da fare luce sull’accaduto nel più breve tempo possibile”.

“Esprimo il mio cordoglio sincero e la mia vicinanza – dice il ministro del Lavoro Giuliano
Poletti – alle famiglie dei lavoratori vittime del gravissimo incidente che si e’ verificato oggi sul traghetto Sansovino. Sono profondamente rattristato per questa tragedia che rappresenta un monito, per tutti, sulla necessita’ di intensificare ancora di piu’ l’impegno per la prevenzione degli infortuni e i controlli del rispetto delle norme di sicurezza, specialmente nelle attivita’ piu’ rischiose. Il lavoro deve sostenere la vita delle persone, non distruggerla”.

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