Incidente M/T Sansovino, i familiari delle vittime: “erano allo sbando”, “ufficiali demansionati”

Dolore e rabbia per i familiari delle tre vittime del grave incidente che si è verificato martedì sulla nave Sansovino della Siremar-Caronte &Tourist Compagnia delle Isole Minori.

«Non si può morire in questo modo. Erano evidentemente allo sbando, senza alcun controllo, nè sicurezza, non si possono abbandonare così al loro destino i propri lavoratori».

Lo dichiara ai giornalisti Paolo Parisi, fratello di Santo, motorista di Terrasini, accorso al Policlinico di Messina per il riconoscimento delle salme.
Anche Nino Natoli, suocero di Gaetano D’Ambra, 27 anni, di Lipari, sposato e padre di una bimba, secondo ufficiale, rincara la dose: «Non doveva essere lì, era un sottufficiale, ma veniva costantemente applicato a mansioni da operaio e manovalanza. Gli facevano svolgere compiti ai quali non era tenuto. Voleva andarsene presto, per venire a lavorare con me. Chi gli ha dato l’ordine di scendere sotto coperta?».

Intanto a Lipari sono stati proclamati tre giorni di lutto per l’ufficiale D’ambra.

 

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