Giustizia: la mattinata del cronista nei “labirinti” del Tribunale

di Gianfranco Pensavalli – Il procuratore generale di Messina Giovanni D’Angelo ha lasciato l’incarico e la magistratura e si è concesso a Nuccio Anselmo di Gazzetta del Sud per l’intervista di rito. Il Consiglio Superiore della Magistratura lo aveva nominato oltre due e mezzo fa dopo la vicenda Cassata.
D’Angelo, ricopriva l’incarico di Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione. I cronisti più anziani lo ricordano pretore a Catania negli anni’70 e poi sostituto procuratore della Repubblica impegnato in delicati processi come quello per lo scandalo del centro fieristico di Catania che rappresentò la tangentopoli etnea.
È stato membro del Consiglio Superiore della Magistratura e dopo i quattro anni nell’ organo di autogoverno dei giudici, sostituto procuratore generale presso la corte di cassazione.
Il cronista ha di lui una pessima opinione perché quando provò a chiedergli conto degli atti secretati sul PalaGiustizia bis fece rispondere così: ” oggi non ricevo nessuno, neppure Renzi”.
Certo, della Procura Generale si è parlato poco perché tutti hanno il terrore di scrivere che non ci sono sostituti d’udienza e così si ricorre ai pm ordinari in Corte d’Appello. E gli Uffici? Bah, servirebbe qualche atto concreto. E magari colloquiare un po’ di più con Corte d’Appello e Procura.
Organici ridotti a Barcellona? E, allora, perché fanno rientrare la Celi e la Finocchiaro? Ah, ma è sicuro che Palazzo Piacentini sia sinonimo di efficienza? Giustissimo, invece, il riferimento alla cultura giurisdizionale che manda in tilt la credibilità dei magistrati, delegittimandoli.
Chi verga queste righe ha rivisto il solito mercoledì. Il giudice onorario che fa il monocratico Francesca Capone è, come al solito, arrivata ben oltre le 9,30 e la cancelliera Rosa Rodilosso ha chiesto lumi a destra e manca.
Uffici di cancelleria con un sol uomo, costretto a rispondere agli avvocati e prender fascicoli da far visionare.
Qualcuno gli ha chiesto lumi sull’udienza di domani del got Barbagallo e lui ha risposto: “Non la fa, ma non so se i suoi fascicoli transiteranno ad altri”.
Gli avvocati mugugnano, ma c’è ben di peggio alla stanza 44. I fascicoli dell’udienza del primo febbraio non sono disponibili perché non registrati. Problemi per la citazione dei testi, scadenza ormai ravvicinata.
Ed ecco la chicca mattutina. Un fascicolo della Capone ha – per motivi incomprensibile- un inserimento anomalo di altro processo, con la stessa ipotesi di reato. Il pm Alessia Giorgianni lo ha inserito per caso. O, forse no. Perché se c’è un altro procedimento a carico di quell’imputato puoi farti una “certa” idea.
E il presidente della Sezione Mario Samperi non sa più a che santo votarsi. Specie per quei mormorii sul giudice Mandanici e l’assoluzione del picchiatore di bambini di Letojanni con got in veste di legale dell’imputato! Non ci sarà appello perché la mamma del bambino non crede alla giustizia messinese e ha chiesto all’avvocato Carrozza di citare civilmente per milioni di euro gli artefici della porcatona. D’Angelo? Suvvia…

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