Le maestre cattivissime di Reitano, chiusura indagini per quattro: i nomi

Si torna a parlare della vicenda delle maestre cattivissime di Reitano, il paesino del messinese non lontano da Mistretta.

Il sostituto procuratore di Patti, Giorgia Orlando, ha notificato la chiusura delle indagini sulle violenze fisiche e psicologiche perpetrate in danno degli alunni della Scuola primaria di Reitano.

Sono indagate Giuseppa Calanna, 58 anni, di Marina di Caronia; Serafina Alba, 48anni, di S.Stefano di Camastra, moglie di un carabiniere in forza alla Compagnia di Mistretta (fatto che provocò la denunzia alla polizia, ndc) entrambe assistite dall’avvocato Benedetto Ricciardi; Rita Crascì, 41 anni, di Castell’Umberto, difesa dall’avvocato Santino Trovato e Giuliana Lo Castro, 53 anni, di Castell’Umberto, assistita dall’avvocato Carmelo Occhiuto.

Il pm Orlando ha accolto la tesi difensiva eccepita dall’avvocato Benedetto Ricciardi e disposto l’archiviazione nei confronti dell’operatrice scolastica, 59 anni, di Reitano, non ravvisando elementi di colpevolezza tali da giustificare l’instaurarsi di un procedimento penale a suo carico, tanto che l’ indagata non era stata colpita da provvedimento di sospensione.

La vicenda risale al maggio dello scorso anno quando tre insegnanti, in origine erano tre poi si aggiunse una quarta individuata grazie ai filmati delle telecamere, a seguito delle indagini condotte dalla polizia del Commissariato di Sant’Agata Militello, al comando del dirigente, il vicequestore aggiunto Daniele Manganaro, furono raggiunte dalle misure cautelari personali di sospensione dal servizio emesse dal Gip del tribunale di Patti Ugo Domenico Molina, su richiesta del pm Giorgia Orlando.

A motivare il provvedimento le immagini inconfutabili delle telecamere installate dagli agenti all’interno della scuola. La maestra più anziana di Caronia fu sospesa dall’insegnamento per un anno, le altre due per sei mesi.

Furono i genitori, insospettiti dal comportamento dei figli, a rivolgersi al commissariato di polizia santagatese. I bambini, infatti, non volevano più andare a scuola o entravano in classe impauriti o tornavano a casa piangendo.

Sono in tutto 32 i frame frutto d’intercettazione, che immortalano gli episodi denunciati dai genitori in prevalenza compiuti da Giuseppa Calanna, ripresa mentre afferra ad esempio uno dei bambini dalla giacca della tuta e lo trascina fuori strattonandolo ed urlando o quando la maestra colpisce con uno schiaffo in pieno volto un alunno e lo blocca su una sedia. E poi le intercettazioni registrano anche insulti in siciliano: “Sei una capra, cretino, schifosi, cammina tu e tua madre pure…Un porcospino sei, un ritardato mentale, siete cosa di stare per la strada e di andarsene veramente nel carcere minorile, non siete cosa di stare con le persone per bene. Appena tu non scrivi ti vengo a prendere e ti passo con i piedi sulla pancia, vi lascio il segno addosso per tutta la vita”. Le altre maestre si sarebbero invece limitate ad osservare quanto accadeva in classe, senza intervenire.

Dopo pochi giorni dall’emissione delle misure Serafina “fina” Alba ottenne la revoca la sospensione, poiché si sarebbe verificato un clamoroso e lapalissiano scambio di persona, non sarebbe lei la maestra ritratta nei video agli atti d’indagine e diffusi mediaticamente, bensì un’altra collega, in seguito aggiunta alla lista degli indagati.

Eppure, oggi c’è chiusura indagini pure per lei. (@Gianfranco Pensavalli)

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