Corruzione sul trasporto marittimo in Sicilia, Simona Vicari: “Mi dimetto da sottosegretario”

“Poiché la mia permanenza nell’incarico di sottosegretario al ministero delle Infrastrutture comporterebbe di affrontare quotidianamente una materia per la quale sono oggi sottoposta ad indagine, al fine di garantire a me e al mondo che è maggiormente interessato al trasporto marittimo e a tutto il Governo che ho avuto l’onore di rappresentare, una maggiore serenità, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni”. Lo dice il sottosegretario alle Infrastrutture Simona Vicari dopo l’inchiesta Mare Monstrum che la coinvolge.

Per Vicari le dimissioni consentiranno “di meglio rappresentare all’autorità giudiziaria tutte le ragioni per le quali sono assolutamente estranea a quanto contestato”. “In quella sede – aggiunge – farò chiarezza anche del regalo ricevuto da Morace che nulla ha a che vedere con il ruolo di sottosegretario e l’impegno da me profuso per il riordino dell’intero settore”.

Il sottosegretario dimissionario si dice comunque “assolutamente tranquilla e certa della liceità della mia azione essendomi, della vicenda, interessata nel pieno adempimento delle deleghe che mi erano state conferite e nella pienezza del ruolo di Parlamentare che rivesto e questo per venire incontro alle esigenze dell’intero comparto marittimo. Se il signor Morace ne beneficerà ciò avverrà al pari di tutti i suoi colleghi che operano nel settore e senza alcun privilegio personale”.

E Angelino Alfano, ministro degli Esteri e leader di Ap, partito di cui fa parte Simona Vicari parla di “un gesto che non chiede nulla se non grande rispetto perché è un gesto libero, autonomo, forte, coraggioso, da parte di una persona seria e leale sempre, che vuole chiarire e chiarirà, ma senza lasciare spazio a strumentalizzazioni a cui purtroppo questi tempi ci hanno abituato”.

“Da parte mia e del partito di cui Simona Vicari fa parte, – aggiunge Alfano – pieno sostegno e grande amicizia per la decisione che ha preso e che, sottolineo, non le è stata richiesta in alcun modo da alcuno”.

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