Amministrative 2017. Sorpresa( o forse no? ) a Lampedusa. Sconfitta Giusi Nicolini, la sindaca del premio Unesco per la pace

Giusi Nicolini in un'immagine d'archivio. ANSA/ELIO DESIDERIO

Non ce l’ha fatta Giusi Nicolini a mantenere la poltrona di sindaca di Lampedusa. Nonostante per il suo lavoro di prima cittadina dell’isola abbia ricevuto il Premio Unesco per la pace, è stata bocciata dagli elettori. Fra le altre nell’ottobre scorso Nicolini era stata una delle quattro donne «simbolo dell’eccellenza italiana» che aveva accompagnato il premier Matteo Renzi alla Casa Bianca per la cena con l’ex presidente degli Stati Uniti, Obama. A Lampedusa si è fermata a 908 voti.

Sconfitta dall’ex sindaco Totò Martello
È stata sconfitta, con una vittoria nettissima, da Salvatore (detto Totò) Martello. Totò a ottenuto 1.566 voti ed è ridiventato sindaco di Lampedusa e Linosa dopo ben quindici anni. Proprietario di alberghi e leader dei pescatori locali, Martello non ha mai amato la Nicolini che ha addirittura definito «ladra di medaglie».
È stato sempre una voce critica verso la sindaca: «Pensa alla sua immagine, non ha contatti con il paese». In linea con Martello anche un altro simbolo dell’isola,
Pietro Bartolo, il medico protagonista del film “Fuocoammare”. Martello, che ha già annunciato un cambio di rotta sull’accoglienza ai migranti, era già stato sindaco due volte, dal 1993 al 2002.

Secondo è arrivato Filippo Mannino che andrà all’opposizione, che ha incassato 1.116 voti. Terza e fuori dall’amministrazione la sindaca uscente, Giusi Nicolini che, con 908 voti non ha consiglieri di opposizione. Al quarto e ultimo posto l’ex senatrice Angela Maraventano, ristoratrice sull’isola, definita la leghista più a Sud d’Italia, che è riuscita a racimolare solo 231 voti. Da anni si batte per far diventare l’isola zona franca.

Spoglio lentissimo con black out
Uno spoglio lento, durato tutta la notte, nonostante i votanti fossero poco più di 4mila. È andata anche via la luce nelle sezioni: le operazioni son o state interrotte perché mancava un gruppo elettrogeno per poter andare avanti. I rappresentanti di lista hanno voluto controllare tutte le schede rallentando così le operazioni di spoglio. (IL Sole 24Ore)

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