ATM nel mirino di Capitale Messina, Cacciola: “Analisi distorta a fini elettoralistici”

Se c’è un argomento intoccabile per l’Amministrazione Accorinti quello è proprio l’ATM. Una vera rivoluzione attuata dall’Assessore per i trasporti Gaetano Cacciola che ha dato nel corso di questi 5 anni i suoi frutti. Ma non la pensa così il movimento Capitale Messina, che ha impugnato il bilancio del 2016 dell’ATM e diramato una dura nota a firma Paolo Bitto Gianfranco Salmeri, che illustra la situazione dell’utile debitoria e creditoria della Società allarmando sull’equilibrio reale di entrate e uscite.

“Utile dichiarato. L’utile dichiarato per l’anno 2016 (euro 128.779) è invece in realtà una fortissima perdita, – scrivono –  occultata da sopravvenienze attive pari ad euro 5.355.608, delle quali 4.700.000 di euro derivano dalla rinuncia di un credito da parte del Comune di Messina. Quindi, anche se volessimo considerare solo questa posta, il bilancio 2016 dell’ATM si chiuderebbe con una perdita di euro 4.571.221. E non consola l’aumento degli incassi per la vendita dei biglietti bus/ tram e gratta e sosta, rispettivamente di euro 512.422 ed euro 177.512 rispetto al 2015, di fronte all’aumento di 1.269.868 del costo del personale, malgrado una riduzione di 21 unità (548 nel 2015 – 527 nel 2016). Infatti, se consideriamo il costo medio pro capite per dipendente, siamo passati da euro 36.759 (anno 2012) ad euro 37.748 (anno 2015) ed euro 41.662 (anno 2016). Su tale ultimo dato la nota integrativa prova a dare qualche spiegazione, ma sulle voci quali una tantum e straordinario per autisti, riteniamo opportuno lasciare il giudizio ai sindacati presenti in azienda. Anche depurando il dato del costo del personale di euro 1.269.868, come suggerito dalla nota integrativa, il costo pro capite sarebbe di euro 39.252.
Si valuti che siamo in presenza di una azienda con un patrimonio netto negativo di euro 31.916.291 o di euro 36.487.512 se non ci fosse stata la rinuncia del credito da parte del Comune di Messina di euro 4.700.000.

Situazione debitoria. Si assiste ad un progressivo e preoccupante aumento dei debiti: + 2.317.272 nei confronti dei fornitori; + 2.974.875 per tributi; + 3.914.762 per contributi previdenziali; + 1.505.816 verso altri.
Siamo complessivamente ad un incremento di 10.712.725 di debiti rispetto al 2015.
Tale posizione debitoria ha comportato un costo solo per interessi passivi di euro 1.500.000 e riteniamo non siano state considerate le sanzioni per il ritardato pagamento.
La posizione debitoria complessiva è pari ad euro 66.127.440 “alleggerita” di euro 4.700.00 per la citata rinuncia del credito da parte del Comune. Basta fare una semplice somma per arrivare a più di 70.000.000 di euro. La furbata della rinuncia del credito da parte del Comune di Messina ha “pilotato” il bilancio verso un utile di fatto inesistente ed una riduzione della posizione debitoria.
L’ATM non è una S.p.A., come Messinambiente, i debiti rimarranno a carico del Comune di Messina e non si potranno scaricare su altri.

Situazione creditoria. Ad una situazione di debiti certi, si vorrebbe contrapporre una situazione creditoria pari a 34.006.151, a dir poco precaria e poco chiara. La nota integrativa su tale punto è palesemente e gravemente carente di informazioni.
Sono presenti una serie di crediti, nei riguardi di Comune, Regione e Stato, il cui grado di riscuotibilità è di difficile comprensione, anche se vengono inseriti quasi tutti tra i crediti scadenti entro l’esercizio successivo (2017). Considerato che siamo ad aprile del 2018 sarebbe interessante comprendere se siano stati effettivamente riscossi, altrimenti si tratterebbe di una palese falsità. Come risulta evidente da questa analisi, non è tutto oro ciò che luccica“.

A rispondere è l’Assessore Gaetano Cacciola che insieme al Presidente ATM Giovanni Foti e al Direttore Generale ATM Daniele De Almagro scrive: “In questo periodo di campagna elettorale alcuni mistificatori cercano con analisi distorte e affrettate di mettere in cattiva luce a fini elettoralisticii risultati straordinari agli occhi di tutti (cittadini ed esperti del settore) di ATM e di questa Amministrazione sul trasporto pubblico messinese. – si legge – È il caso in ultimo della nota stampa dell’Associazione CapitaleMessina. L’Azienda risponderà a breve punto su punto con una dettagliata analisi tecnica agli errori di interpretazione (e anche falsità) di tale nota che dimentica innanzi tutto di ricordare la quantità e qualità del serviziooggi offerto da ATM. Anticipiamo qui alcune considerazioni generali per evidenziare che questo clamoroso positivo cambiamento del servizio è avvenuto in presenza di una progressiva diminuzione negli anni del contributo comunale,non compensato daicontributi attesi per legge dalla Regione, con la quale è stata pertanto intrapresa una causa legale per 13 milioni di euro. Ciononostante con una attenta operazione,da parte del nuovo management, di efficientamento e innovazione dell’organizzazione aziendale sucosti e sprechi delle passate gestioni e incrementando i ricavi con la lotta all’evasione,i bilanci di ATM sono da 4 anni in attivo e se la Regione avesse dato il contributo corretto lo sarebbero ancor più. L’analisi di dettaglio di ATM evidenzierà che, sia la gestione economica caratteristica annuale, sia l’analisi economico patrimoniale dell’ultimo quadriennio, rispetto al precedente, mostranol’importanza delle azioni poste in essere dall’Azienda. A fronte di un minor contributo regionale annuale di 5 milioni di euro, l’Azienda è riuscita a chiudere in pareggio i bilanci nonostante la mole spaventosa di debiti ereditati sin dal primo giorno dalla nuova gestione nel 2013: oltre 52 milioni di euro che hanno dato luogo a un patrimonio netto negativo di 32 milioni di euro. In ultimo si ricorda che gli aumenti dei costi di personale nel 2016 evidenziati dalla nota citata, sono il frutto del riconoscimento una tantum ai dipendenti di indennità spettanti e non pagate dalle precedenti gestioni aziendali e dell’aumento contrattuale nazionale entrato in vigore nel 2016; di converso la nuova gestione in 4 anni ha ridotto il personaleda 620 unità a meno di 500 riuscendo a incrementare del doppio il servizio,in termini di posti km offerti,e incrementando in percentuale il personale di guida (core business) rispetto al resto dell’Azienda. Appare strano che da talune parti si sollevino dubbi su ATM proprio oggi che il servizio è palesemente efficiente e gradito dalla cittadinanza…”

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