Gioco d’azzardo: più potere ai sindaci per regolamentare l’offerta sul territorio

Dopo l’approvazione, in Commissione Sanità, della proroga all’entrata in vigore della legge regionale 43/2013, che prevedeva l’applicazione della distanza minima di 500 metri tra gli esercizi che offrono gioco d’azzardo e luoghi sensibili, in Regione non si fermano le iniziative per regolamentare il settore e soprattutto combattere la ludopatia.

Pochi giorni fa, Margherita La Rocca Ruvolo, presidente della Commissione Salute, ha presentato un nuovo disegno di legge “contro il gioco d’azzardo per la protezione dei minori e le dipendenze patologiche” che introduce alcune importanti iniziative.

Il testo verrò preso in esame a partire dai prossimi giorni e prevede l’affidamento ai sindaci e alle amministrazioni comunali siciliane del potere di intervenire in modo efficace e diretto in materia di gioco d’azzardo, attraverso il controllo della diffusione di sale da gioco sul territorio. La proposta propone di dare ai Comuni la possibilità di approvare regolamenti e norme restrittive che vadano a regolare l’offerta.

Alla base dell’iniziativa di La Rocca Ruvolo vi è una forte preoccupazione per l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore e la volontà di tutelare i soggetti minori e le fasce deboli dai rischi posti dal gioco d’azzardo compulsivo.

Il mondo del gioco è estremamente dinamico ed in constante mutamento e in altri territori, in cui sono state approvate misure simili, sono stato sollevati dubbi sulla loro efficacia in termini di protezione della salute dei cittadini e di lotta all’illegalità.

I più recenti dati forniti dal CNR evidenziano come il gioco tra gli studenti sia in calo rispetto agli anni scorsi e come i giovani che scommettono lo facciano soprattutto attraverso forme tradizionali quali Gratta e Vinci, Lotterie e scommesse in agenzia. In Italia nei casino online regolamentati ed in possesso di licenza solo i soggetti che abbiano raggiunto l’età legale possono accedere ai giochi offerti, che si tratti di slot, giochi di carte o scommesse sportive. L’età viene verificata in sede di apertura del conto gioco, anche con la richiesta di invio di un documento di identità. Per proteggere i giovani sarebbe quindi forse utile pensare a misure simili, applicabili agli apparecchi slot e alle altre forme di azzardo.

Nelle sale giochi e negli apparecchi slot, non esistono sistemi automatici di verifica dell’età del giocatore, tuttavia, grazie all’aumento dei controlli sul territorio (+2%), nel 2017 le violazioni in materia di gioco minorile sono diminuite del -19,3% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo si sono anche registrati un calo delle sanzioni (-33.3%) e del numero degli esercizi sospesi (25%).  Chiaramente il presidio del territorio è uno strumento di contrasto fondamentale, come dimostra anche la recente operazione che ha portato alla scoperta di un centro scommesse non autorizzato a Mistretta.

Le misure di limitazione dell’offerta, come quelle previste nella legge regionale e nel disegno di legge proposto, hanno anche una ripercussione di tipo economico. Tali norme vanno a toccare direttamente gli esercizi che offrono gioco legale e che come dimostra la recente nota di aggiornamento del Def sono e saranno un’importante fonte di entrate erariali. A Messina esiste già un’ordinanza di regolamentazione dell’orario di funzionamento degli apparecchi slot e ulteriori possibili restrizioni metterebbero ancora più a rischio l’esistenza di quegli esercizi che hanno sempre operato secondo le regole, offrendo non solo gioco autorizzato ma anche opportunità occupazionali. Nella città di Messina, nel 2016, c’erano un totale di 993 apparecchi slot la cui riduzione o eliminazione potrebbe non sono mettere a rischio numerosi posti di lavoro ma anche dare spazio alla diffusione di bische clandestine.

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